Gli Ecodem aderiscono a “M’illumino di Meno”

Gli Ecologisti Democratici aderiscono a “M’Illumino di Meno”: la campagna promossa da Caterpillar (la popolare trasmissione di Radio Rai) per venerdì 13 febbraio in occasione dell’anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto e divenuta ormai un appuntamento fisso per tutti coloro, cittadini, istituzioni, enti locali, che sono convinti che lo sforzo per combattere “la febbre del pianeta” e il riscaldamento globale serva anche a migliorare le condizioni di vita di milioni di persone sulla Terra. 

“Soprattutto in questo periodo di crisi economica così pericolosa per il futuro di tanti posti di lavoro – sottolinea Francesco Ferrante, dell’esecutivo nazionale Ecodem -, è necessario puntare sulla ‘rivoluzione verde’ la migliore garanzia per rilanciare l’economia e rispettare il pianeta: da qui la nostra adesione convinta alla campagna di Caterpillar”. 

“In questi giorni – continua Francesco Ferrante – tutti i circoli Ecodem d’Italia si mobiliteranno per promuovere le nostre proposte per un ‘New Deal ecologico’. E’ un peccato invece che il governo continui a dimostrare tutta la sua inadeguatezza anche con l’ultimo decreto anticrisi che prevede timidi provvedimenti sul settore auto e che aveva inizialmente introdotto incentivi per gli elettrodomestici a bassa efficienza energetica. Un provvedimento sbagliato, che dopo le nostre proteste il Consiglio dei Ministro sta ora correggendo, ma che continua inspiegabilmente a legare alle ristrutturazioni delle abitazioni rendendolo di fatto inutilizzabile per la maggior parte dei cittadini. Insomma tutto il contrario di quello che si dovrebbe fare e di quello che fanno gli altri paesi europei e gli Stati Uniti di Obama”. 

“Decreto crisi: la montagna ha partorito il topolino”

“Il provvedimento anticrisi che il governo, con colpevole ritardo rispetto alla maggiore tempestività  degli altri paesi europei e degli stessi Stati Uniti di Obama, ha finalmente emanato ieri appare del tutto inadeguato e insufficiente ad affrontare la tempesta economica che si è abbattuta anche sul nostro paese”: questo il commento degli Ecologisti Democratici sui contenuti del Dl approvato dall’esecutivo.
 

“Nel merito, i provvedimenti concreti in favore del settore automobilistico – dichiara Francesco Ferrante dell’esecutivo nazionale degli Ecodem – appaiono soltanto il proseguimento della ‘rottamazione’ già  prevista dal governo Prodi, ma allora la crisi non c’era e appare del tutto evidente che nelle mutate condizioni economiche questo timida iniziativa rischia di rappresentare una debole sostegno per un settore così importante dell’industria italiana con il rischio che anche le minacce di disoccupazione nel settore e nell’indotto diventino sempre più reali”.
 

“E’ veramente assurdo – continua Francesco Ferrante – non prevedere poi che gli incentivi fiscali per gli elettrodomestici, peraltro molto ridotti perché legati esclusivamente alle ristrutturazioni delle case, siano legati a obiettivi di efficienza energetica. Un paradosso che significherà  incentivare l’acquisto di lavatrici e lavastoviglie di bassa qualità  ed elettrodomestici magari importanti da paesi dove la manodopera è a basso costo. Più che un errore sembra la conferma dell’incapacità  di questo governo”.
 

“Questo provvedimento – conclude l’esponente Ecodem – appare quindi un’affannosa ‘toppa’: non c’è un’idea di futuro, un’idea di paese e di rilancio dell’economia. Di quelle politiche programmatiche che hanno invece dettato le iniziative nelle altre nazioni a partire dal ‘New Deal ecologico’ di Obama. Qui non è presente niente, né dal punta di visto quantitativo, perché le risorse sono insufficienti, né soprattutto dal punto di vista della ‘qualità ’ degli interventi. Se le norme introdotte fossero infatti state subordinate alla promozione di ricerca e sviluppo,avrebbero potuto incentivare l’industria italiana a produrre nuovi modelli ecologici e tecnologicamente avanzati”.
 

Le proposte per un New Deal ecologico – sintesi

Scegliendo per l’Italia la via della green economy:si sostiene e si rilancia l’economia;
si rispettano gli impegni presi a livello europeo;
si attivano, fra nuovi lavori e riqualificazione (o almeno “salvataggio”) di quelli esistenti, un milione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni.

1. Riqualificazione energetica degli edifici

Rendere permanenti le agevolazioni fiscali del 55% per gli interventi di efficienza energetica delle abitazioni e degli edifici privati. Avviare un piano straordinario di riqualificazione per gli edifici pubblici (scuole e ospedali in testa), con l’istituzione di un fondo di rotazione di 100 milioni di euro all’anno, per l’efficienza energetica e la messa in sicurezza. Costruzione di 100 mila nuovi alloggi, tra edilizia pubblica e canone agevolato, a bassissimo consumo energetico.2. Auto

Ecoincentivi per la rottamazione vincolati ad auto a basse emissioni e bassi consumi. Sostegno alla ricerca e all’innovazione dell’industria automobilistica per le auto ecologiche del futuro.

3. Trasporto pubblico

Favorire investimenti pubblici per il rinnovo del parco mezzi con acquisto di autobus a metano. Avviare un piano di 1.000 treni per i pendolari, con 300 milioni di euro all’anno per cinque anni. Prevedere incentivi fiscali attraverso i quali i datori di lavori possano fornire ai loro dipendenti i “ticket-transport”, dei buoni di trasporto, (su modello dei buoni pasto), esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, su mezzi collettivi e mezzi pubblici.

4. Elettrodomestici

Ecoincentivi per l’acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e per prevedere l’ampliamento a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica delle tipologie di elettrodomestici che possono usufruire delle detrazioni; blocco delle vendite o sovrattassa per tutti gli apparecchi fuori da classe A e da classe A+ per i frigoriferi.

5. Fonti rinnovabili

Raddoppiare nei prossimi dieci anni l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Costruire un’industria nazionale del settore e promuovere nuove imprese che producano impianti, tecnologie, pannelli solari, nuovi materiali per l’edilizia, ecc.

6. Semplificazione e certezza delle regole

Rendere più semplici le procedure delle autorizzazioni per gli impianti che utilizzino fonti rinnovabili e garantiscano risparmio energetico. Le Regioni completino entro la fine dell’anno i loro piani energetici per il rispetto del “20-20-20”. I Comuni, sempre nell’arco di quest’anno, adeguino i propri regolamenti edilizi e urbanistici, affinché tutte le nuove costruzioni rispettino gli obblighi di legge per la produzione di calore e di energia elettrica.

7. Territorio, turismo, agricoltura di qualità 

Favorire le imprese e le economie che si basano sul nostro straordinario patrimonio ambientale e storico-culturale e puntano sul turismo di qualità , sui prodotti agricoli legati al territorio, alla manifattura italiana. Difendere e promuovere il made in Italy nel mondo.

8. Ricerca

Ripristinare il credito d’imposta per la ricerca come base di un’economia che punta sull’innovazione, sulla conoscenza e sulla qualità  legata all’ambiente. Proseguire il lavoro avviato con Industria 2015.

9. Rifiuti

Incentivare il riciclo dei rifiuti e l’industria ad esso collegata: un incremento del 15% in dieci anni rispetto ai livelli attuali rappresenterebbe il 18% dell’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di CO2. e significherebbe far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

10. Infrastrutture

Ripristinare i fondi per le infrastrutture a livello nazionale e usare le opportunità  dell’allentamento del patto di stabilità  per i Comuni per aprire subito i cantieri per piccole e medie opere di riqualificazione del territorio e delle città , per la manutenzione di scuole, ferrovie e strade. Ripristinare i fondi per la difesa del suolo dimezzati dal governo (dai 510 milioni di euro del 2008 ai 269 milioni del 2009, per arrivare nel 2011 a 93 milioni).

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