“Ecodem: dal progetto del Pd non si torna indietro”

 

“Con le dimissioni di Walter Veltroni si è aperta una fase molto difficile e densa di pericoli per lo stesso progetto del Partito Democratico”: questi i contenuti di una nota degli Ecodem a firma Fabrizio Vigni (Presidente Ecologisti Democratici), Ermete Realacci (Ministro Ambiente Governo Ombra Pd) e Francesco Ferrante (Coordinatore delle iniziative politiche Ecodem)
 

“Noi Ecologisti Democratici ci siamo impegnati, ancor prima della nascita del Pd, nella costruzione di una forza moderna e autenticamente riformatrice, che mettesse al centro della sua agenda politica la questione ambientale, come grande opportunità  di innovazione e modernizzazione del paese”.
 

“Per questo – continua il documento – abbiamo salutato con sincero entusiasmo l’impostazione politica che Walter Veltroni ha voluto dare al profilo del Partito Democratico sin dal discorso del Lingotto. Un’impostazione più volte riaffermata, sino alla recentissima assunzione delle proposte della nostra Associazione per un ‘New Deal ecologico’ in quelle del Governo Ombra per affrontare la devastante crisi economica, e ancora ribadita nella conferenza stampa odierna da Veltroni.
Dal progetto del Pd non si può e non si deve tornare indietro. Gli Ecologisti Democratici continueranno ad impegnarsi con determinazione e convinzione in tal senso, a partire dalla partecipazione e al contributo che porteremo all’Assemblea Costituente di sabato prossimo”.

Ambiente: oggi gli Ecodem compiono un anno

180 circoli in tutta Italia per l’associazione nata il 16 febbraio 2008

Circa 180 circoli costituiti in diciassette regioni d’Italia a testimonianza di una presenza capillare su quasi tutto il territorio nazionale: questi alcuni numeri relativi al bilancio di dodici mesi di attività  dell’Associazione Ecologisti Democratici che compie oggi un anno. Ricordiamo infatti che gli Ecodem sono nati sabato 16 febbraio 2008 proprio in occasione del 3° anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. Tra le curiosità  segnaliamo che l’ultimo circolo fondato in ordine di tempo è quello di Monopoli (Bari) nei giorni scorsi, mentre la città  con più circoli è Roma (13 unità ) seguita da Napoli (8 presenze).
 

“Gli Ecologisti Democratici – dichiara Francesco Ferrante, dell’esecutivo Ecodem – sono nati per mettere al centro della politica la questione ambientale e per affermare che l’ambiente non è solo un vincolo da rispettare ma una straordinaria occasione di sviluppo. Dopo appena un anno di vita il successo dell’Associazione non si misura soltanto nel numero significativo di circoli che sono nati in tutta Italia e che continuano a crescere in queste settimane, ma anche nella conferma a livello internazionale che l’indicazione di quella strada era giusta. La stessa che sta seguendo Obama nei primi passi della sua presidenza, la stessa scelta dall’Europa con il pacchetto clima”.
 

“Gli unici che si oppongono sono gli esponenti del centrodestra italiano e il governo Berlusconi – continua Francesco Ferrante -. Il rafforzamento degli Ecodem servirà  anche a battere quella destra e ad affermare una volta per tutte le ragioni di un ambientalismo concreto: quell’ambientalismo del fare che il Pd ha messo al centro del suo programma e recentemente nel documento anticrisi, riconoscendo come prioritarie le proposte per un New Deal ecologico fatte proprio dalla nostra associazione”.

 

 

MANIFESTO DEGLI ECOLOGISTI DEMOCRATICI

Roma, 15 febbraio 2008
  Oggi l’ambiente è uno dei grandi temi del progresso e della speranza in un futuro migliore.
  
L’ambiente conta sempre di più nella coscienza individuale e collettiva. Deve contare altrettanto anche nell’agenda della politica. Conta di più perché la lotta ai mutamenti climatici è un impegno vitale per il futuro anche prossimo dell’umanità .
Conta di più perché la globalizzazione dello sviluppo economico, con una estensione senza precedenti  dei prelievi di risorse naturali e degli impatti sui beni comuni come l’aria,l’acqua , la biodiversità , impone una svolta nelle produzioni e nei consumi per poter vivere meglio in molti e non in pochi , in modo sostenibile per gli equilibri ecologici. Conta di più perché vivere in un ambiente sano rappresenta per la grande maggioranza delle persone una condizione fondamentale del benessere. Conta di più perché evoca sensibilità , criteri etici patrimonio di un numero crescente di persone, per esempio le esigenze di rispetto verso i viventi non umani o le stesse preoccupazioni bioetiche. Conta di più, l’ambiente, anche per lo sviluppo: le innovazioni necessarie per produrre, per consumare in modo sostenibile, cioè minimizzando l’impatto sull’ambiente e lo spreco di risorse naturali, sono un fattore crescente di competitività  e di successo economico.   

Il Partito Democratico nasce anche da questa consapevolezza.
  
Per noi Ecologisti Democratici l’ambiente non è una politica tra le altre: è un valore, un interesse generale cui ispirare tutte le scelte della politica. Per mettere l’ambiente al centro della politica, serve un ambientalismo moderno, razionale, riformatore, che anche in Italia si misuri positivamente con gli altri grandi bisogni oggi in campo – lo sviluppo, la coesione sociale – e rifugga dalle tentazioni di rinchiudersi in anguste e impotenti logiche conservatrici, minoritarie, localistiche.   
  

L’ambiente è etica, è occuparsi anche delle generazioni future.
 L’ambiente è giustizia sociale, perché i problemi ambientali – dall’inquinamento dell’aria e delle città , ai rifiuti, ai mutamenti climatici – colpiscono per primi e con maggiore violenza i più deboli.

  
L’ambiente è un mondo più equo. Solo se lo sviluppo dei prossimi decenni sarà  sostenibile, potrà  sconfiggere la povertà , dare benessere a chi finora ne è rimasto escluso, senza precipitare tutti, ricchi e poveri, in una crisi ecologica irreversibile.
  

L’ambiente è un’economia più moderna ed efficiente, che grazie all’innovazione ecologica crea più ricchezza ma consuma meno energia e materie prime, produce meno rifiuti e meno inquinamento, fa nascere imprese innovative e nuova occupazione.
 L’ambiente è buona politica, pulita e competente, capace di operare per il bene comune.

  
L’ambiente è più ricerca scientifica, per comprendere sempre meglio le dinamiche e i limiti degli equilibri ecologici e per promuovere un uso sostenibile, non distruttivo, delle risorse naturali e un’economia veramente ecologica. L’ambiente è più scienza, ma all’ambiente serve una scienza che a partire da un forte rafforzamento del ruolo e del peso delle istituzioni scientifiche pubbliche (università , enti di ricerca) persegua l’interesse generale dell’uomo e non invece il vantaggio di pochi.
 L’ambiente è un interesse prioritario e un grande valore aggiunto per l’Italia. E’ contrastare tutte le forme di illegalità  ambientale, dalle ecomafie all’abusivismo edilizio. E’ rilanciare l’Italia sulla via di uno sviluppo duraturo, della modernizzazione economica, dell’innovazione tecnologica. E’ valorizzare il patrimonio di qualità  ambientale, di biodiversità , di qualità  e varietà  agroalimentare, di bellezza, di saperi, di creatività  – ricchezze immateriali e dunque ecologiche, ricchezze ben difficilmente delocalizzabili – che è uno dei grandi talenti italiani.

  

Noi Ecologisti Democratici vogliamo essere gli ambientalisti dell’interesse generale, del decidere, del fare. Come in tanti altri campi, anche per l’ambiente la difficoltà  in Italia di mettere in campo scelte innovative, è parte di quella crisi generale della decisione che paralizza come un’insostenibile zavorra la politica. Per difendere davvero l’ambiente servono decisioni di radicale discontinuità  con il passato – così nell’energia, nei trasporti, nello sviluppo e nell’organizzazione delle città  e del territorio – e serve fare: fare impianti per l’ energia rinnovabile, fare ferrovie più moderne e veloci, fare metropolitane e linee tramviarie, fare impianti per il riciclo ed il recupero dei rifiuti. I problemi ambientali sono troppo seri e importanti per lasciarli ad un ambientalismo conservatore, localista, che sa dire solo dei no e che se perde di vista l’interesse generale finisce per indebolire, e rischia di rendere impopolare,  l’azione in favore dell’ambiente.
 Per noi ambientalismo è porre l’Italia all’avanguardia del cammino – deciso dall’Europa – per ridurre di almeno il 20% entro i prossimi dodici anni (rispetto ai livelli del 1990) le emissioni di anidride carbonica, causa principale dei mutamenti climatici in atto. Per raggiungere questo traguardo bisogna operare su diversi fronti contemporaneamente, con un programma coerente di politica energetica e ambientale:
– entro il 2020 occorre ridurre i consumi finali tendenziali  di energia del 20%, promuovendo l’efficienza energetica in tutti i settori: nell’industria, nei processi produttivi e nei prodotti, nei consumi civili e domestici, negli edifici esistenti e negli standard per quelli di nuova costruzione, nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nel riscaldamento e nel raffrescamento, nell’illuminazione, nella generazione dell’energia elettrica privilegiando gli impianti a più alto rendimento e promuovendo la cogenerazione e la trigenerazione,  nei mezzi e nelle modalità  di trasporto privilegiando i trasporti via mare e ferroviari rispetto a quelli su strada, i trasporti collettivi rispetto a quelli individuali, la modalità  ciclopedonale;
– entro il 2020 occorre coprire almeno  il 17% dei consumi finali di energia con fonti rinnovabili,raddoppiando l’attuale produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili,con un forte impegno per lo sviluppo dell’eolico,del solare,delle biomasse, del minidroelettrico, della geotermia, e con un forte impegno per lo sviluppo della produzione di calore da fonti rinnovabili (solare termico, biomasse, cogenerazione, geotermia) e dei biocarburanti;
– occorre agire sul mix di combustibili fossili, riducendo i consumi di petrolio (sempre più caro) in particolare nella produzione di energia elettrica, tenendo alta la quota di gas naturale (il meno inquinante)  anche la realizzazione dei rigassificatori  necessari per differenziare l’approvvigionamento via nave e contenere i costi, non incrementando l’uso della quota di carbone (che emette per unità  di energia elettrica prodotta il doppio di COdel gas, con costi aggiuntivi rispetto all’applicazione del Protocollo di Kyoto) almeno fino a quando non saranno disponibili tecnologie di cattura e sequestro della CO2 ;
– la fonte nucleare, con le tecnologie attualmente utilizzabili, oltre a non essere economicamente riproponibile in Italia per i costi elevatissimi che comporterebbe tale rientro, rimane su scala globale e nelle previsioni internazionali un’opzione minoritaria destinata a non crescere, perché troppo onerosa e perché tuttora insicura per i problemi della gestione dei rifiuti radioattivi, dello smantellamento a fine vita degli impianti, della sicurezza in particolare legata ai rischi di proliferazione nucleare.
  
– la fonte nucleare, con le tecnologie attualmente utilizzabili, oltre a non essere economicamente riproponibile in Italia per i costi elevatissimi che comporterebbe tale rientro, rimane su scala globale e nelle previsioni internazionali un’opzione minoritaria destinata a non crescere, perché troppo onerosa e perché tuttora insicura per i problemi della gestione dei rifiuti radioattivi, dello smantellamento a fine vita degli impianti, della sicurezza in particolare legata ai rischi di proliferazione nucleare.Per noi ambientalismo è destinare alla mobilità  sostenibile (ferrovie, cabotaggio, trasporto pubblico urbano) una parte preponderante delle risorse pubbliche destinate ad infrastrutture di trasporto, nonché una parte significativa delle entrate (fiscali, derivanti da concessioni) provenienti dal settore dell’autotrasporto. In questa prospettiva, i due campi prioritari d’investimento devono essere le città , che assorbono oltre i tre quarti dell’intera mobilità  nazionale, e il trasporto merci, tuttora caratterizzato da sostenuti ritmi di crescita. 
 
Per noi ambientalismo è minimizzare il consumo di territorio naturale, orientando le trasformazioni urbanistiche e territoriali alla riqualificazione, al recupero, anche alla radicale ricostruzione delle tante aree già  costruite dismesse e degradate. In un Paese come il nostro dove i tassi di crescita demografica sono ormai  modesti, mettere un argine invalicabile ad un indefinito consumo del suolo naturale è una scelta razionale, una scelta indispensabile per tutelare e valorizzare il paesaggio italiano e per salvaguardare la grande biodiversità  del nostro patrimonio naturale, le reti ecologiche del nostro territorio e il prezioso sistema di aree naturali protette.
 
Per noi ambientalismo è contrastare con ogni forza le ecomafie che lucrano miliardi sullo smaltimento clandestino dei rifiuti, sulle escavazioni e i prelievi d’acqua illegali, sull’abusivismo edilizio, sul commercio di specie protette, inserendo a pieno titolo i crimini ambientali nel codice penale.
  

Per noi ambientalismo è promuovere stili di vita sobri, consumi consapevoli, buona qualità  culturale, formazione e conoscenza, cittadinanza attiva e solidale, partecipazione democratica.
 Per noi ambientalismo è dare slancio all’innovazione tecnologica orientate a dare risposte ai problemi ambientali: dall’efficienza energetica alla produzione di energia pulita e rinnovabile, dalla riduzione dei consumi di materie prime alla riduzione dei rifiuti e della loro pericolosità , dal miglioramento della qualità  ecologica dei beni e dei servizi  alla diffusione di buone pratiche e di migliori tecnologie sostenibili.

  
Per noi ambientalismo è offrire un marchio di qualità  italiana a tutti i prodotti e i servizi che  

1 511 512 513 514 515 647  Scroll to top