Ferrante: l’ennesimo annuncio del Governo sul Ponte sullo Stretto è una bufala, ha ragione Legambiente

“Sulla prossima realizzazione del Ponte sullo Stretto, quello che il Governo continua a sostenere è uno spettacolare teatrino”. Così Legambiente interviene a commento delle parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli: “A Dicembre non verrà  inaugurato il cantiere del Ponte sullo Stretto, anche perchè non esiste ancora né un progetto definitivo né un piano finanziario al riguardo. Il presidente del Consiglio Berlusconi  potrà  sì mettere la prima pietra ma solo di una linea ferroviaria progettata e pagata (30 milioni di euro) dalle Ferrovie dello Stato in località  Cannitello. E’ questa l’unica certezza. insieme al fatto che sono stati immobilizzati dal Cipe 1,3 miliardi per il progetto del Ponte quando interventi ben più urgenti in quella parte d’Italia sono rinviati. A partire dalla messa in sicurezza del territorio fino al raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina”. 

“Sarebbe urgente chiarire – continua Legambiente – da dove si pensa di poter recuperare la cifra mancante per la realizzazione della mega opera  e smetterla con gli annunci.  Nello specifico  chiarire da dove si prenderanno i fondi che mancano all’appello per far partire l’opera: 1,5 miliardi di fondi pubblici e soprattutto 3,5 miliardi di fondi privati di cui oramai  non si sente neanche più parlare visto anche il periodo di recessione internazionale e le difficoltà  delle banche”. Legambiente lancia un allarme, il Governo in queste settimane attraverso il Commissario Ciucci si è occupato di firmare gli accordi con il General Contractor: “non vorremmo che ci si trovasse, tra qualche tempo, con delle clausole nel contratto tali per cui tornare indietro diventerà  di fatto impossibile anche nel caso di assenza di risorse private”. 

   

ECODEM RISPONDONO A BONELLI: “INVECE DI CHIEDERE A NOI IMPROBABILI E PATETICHE ABIURE, S’INTERROGHI SU RAGIONI FALLIMENTO VERDI ITALIANI”

“Invece di chiedere improbabili e un po’ patetiche abiure agli ecologisti democratici del Pd, Angelo Bonelli farebbe molto meglio a interrogarsi sulle ragioni che hanno ridotto i Verdi italiani a una piccolissima, insignificante minoranza”. Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, parlamentari Pd e tra i fondatori degli “ecodem”, replicano così al neo-presidente dei Verdi Angelo Bonelli che in un’intervista al quotidiano La Repubblica invita gli ecologisti del Pd ad uscire dal loro partito. “Abbiamo scelto il Pd – affermano Della Seta e Ferrante – perché lo consideriamo la casa possibile e desiderabile dell’ambientalismo politico riformista, e in questi mesi grazie anche al nostro impegno il Partito Democratico ha innalzato la bandiera della ‘green economy’ e ha detto con chiarezza no al nucleare. Quanto ai Verdi italiani, ci dispiace che per gli errori e le mediocrità  di chi li ha guidati siano ridotti oggi a una piccola, insignificante minoranza. Ma questa è la realtà , e invece di dire a noi cosa dovremmo fare, o di inseguire il ‘grillismo’ che dice no a tutto, siano inceneritori o pale eoliche, Bonelli farebbe bene a ispirarsi, per il suo tentativo ammirevole di salvataggio di ciò che rimane dei Verdi italiani, all’esempio della Francia o della Germania: dove il successo degli ecologisti in politica nasce dalla capacità  di intrecciare l’ambiente con gli altri grandi temi all’ordine del giorno, dalla crisi sociale ai diritti”.

DELLA SETA E FERRANTE (PD) SU NUOVO PRESIDENTE VERDI: “AUGURI A BONELLI”

 
SERVE IMPEGNO COMUNE PER METTERE L’ECOLOGIA NEL CUORE DEL RIFORMISMO

“Conosciamo Angelo Bonelli da molti anni e lo stimiamo molto, ci auguriamo
che sotto  la sua guida i Verdi italiani  diano un forte contributo a mettere
l’ecologia nel cuore  del riformismo italiano”.
Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, parlamentari Pd e fondatori con
Realacci, Ronchi, Vigni, Silvia Zamboni degli “ecologisti democratici”,
commentano così l’elezione di Angelo Bonelli a presidente dei Verdi. “Finora –
 affermano i due esponenti ecodem – la debolezza dei Verdi italiani è stata
la misura costante e preoccupante dello scarso peso delle ragioni
dell’ambiente nella politica italiana, anche in senso al centrosinistra.  Noi
ecologisti democratici abbiamo creduto e crediamo che il Pd possa essere la
risposta a questo limite ormai storico, e diventare la casa di un ecologismo
moderno, radicale negli obiettivi ma non ideologico.  Anche la proposta di
Bonelli, ci pare, ha l’ambizione di  dare corpo e gambe a un ambientalismo
riformista, di cui l’Italia ha maledettamente bisogno: per questo gli
auguriamo di riuscire nella sua sfida”.

1 492 493 494 495 496 647  Scroll to top