pubblicato su Huffingtonpost.it
Chi si ricorda di Ignazio Marino? Esattamente sette anni fa, il 12 giugno 2013, il “marziano a Roma” – così, parafrasando Flaiano, intitolerà Marino un suo libro di “memorie capitoline” – veniva proclamato sindaco, eletto a furore di popolo (63,9% nel ballottaggio con il primo cittadino uscente Alemanno). Pochi mesi dopo arrivò la tempesta giudiziaria che prese il nome di “Mafia capitale”, rivelatrice di un intreccio antico, profondissimo di malaffare con protagonisti e complici sia nella destra che nella sinistra romana. Sul piano politico fu l’inizio di un inarrestabile piano inclinato, fino all’ottobre 2015 quando Marino venne “defenestrato” dal suo stesso partito, il Pd divenuto nel frattempo renziano che lo vedeva nemmeno come un “marziano” ma come un “nemico” e fece dimettere davanti a un notaio i propri consiglieri (26 su 50) per ottenerne la decadenza. Da allora è tornato al suo mestiere, quello di chirurgo. Vive a Filadelfia e lavora nell’ospedale della “Jefferson University”, da medico è impegnato su uno dei fronti più caldi della lotta contro la pandemia negli Stati Uniti (la Pennsylvania, lo Stato di Filadelfia, conta a oggi 80 mila casi accertati e oltre 6 mila morti). Read More…