Nasce l’impianto solare di Angelantoni a Massa Martana

“Il nuovo stabilimento di San Faustino della Archimede Solar energy del gruppo industriale Angelantoni sarà  una pietra miliare per il futuro sviluppo dell’Umbria e del nostro Paese. ” – lo dichiara il sen. del Pd Francesco Ferrante, intervenuto oggi alla ‘Posa della prima pietra’ a Massa Martana del nuovo stabilimento della ASE. 

“Uno stabilimento – continua Ferrante –  che nasce su un’area di una ex fornace che è stata bonificata, grazie anche al contributo della Regione, esempio plastico di quella good practice colpevolmente ignorata dal governo. Gianluigi Angelantoni, con il quale con onore condivido la carica di vicepresidente dell’associazione Kyoto Club, è uno dei migliori rappresentanti di quella imprenditoria italiana che ha deciso di investire convintamente nella green economy. E non è un caso che questa impresa che nasce dalla ricerca Enea e del premio Nobel Rubbia, abbia sede proprio nel cuore verde dell’Umbria. Sta proprio nell’intreccio tra un paesaggio e una storia millenaria, ricco di storia e cultura, e l’innovazione frutto della voglia di migliorare e emergere il futuro dell’Italia. Il progetto del solare termodinamico di cui Angelantoni è protagonista e a cui scioccamente si oppone il centrodestra che qualche mese fa in Senato ha approvato addirittura una mozione contraria a questa tecnologia, che tutti i Paesi più avanzati e sensibili alle esigenze ambientali, considerano prioritaria è talmente importante che in questa impresa ha deciso di investire una multinazionale del calibro della Siemens, sulla scorta anche del recente investimento  della Banca Mondiale che ha deciso di sostenere il progetto Desertec, che sulla tecnologia del solare termodinamico è fondato. 

“Il compito della politica, dovrebbe essere esattamente quello di sostenere queste iniziative, favorendo l’innovazione e individuando nuove traiettorie di sviluppo, per far emergere le eccellenze e l’impegno verso la sostenibilità ” – conclude Ferrante. 

 

Lettera aperta a Epifani sullo sciopero degli immigrati

Pubblicata da Il Manifesto

(Analoga lettera è stata invita a Bonanni e ad Angeletti)

 

Caro Epifani, il 1° marzo in Italia migliaia di cittadini immigrati incroceranno le braccia e manifesteranno, seguendo l’esempio di un’iniziativa analoga in programma in Francia, per mostrare che senza il loro lavoro, senza la loro partecipazione attiva alla vita collettiva, il nostro Paese è zoppo, non funziona. 

Sarà  un atto simbolico di grande valore civile e democratico, che vedrà  uniti donne e uomini italiani e non italiani, consapevoli del contributo essenziale dei cittadini immigrati al nostro Paese, decisi a ribellarsi a ogni rappresentazione dell’immigrazione come fenomeno negativo e a rivendicare piena  cittadinanza per tutti coloro – immigrati di prima o seconda generazione – che vivono e lavorano onestamente in Italia ma sono tuttora considerati “stranieri” e come tali privati di diritti civili, sociali, politici.  I sindacati e in particolare la Cgil, per la loro storia e per le idee che hanno sempre professato, non possono tirarsi indietro da questa grande giornata di civiltà : ogni rifiuto o incertezza sarebbe incomprensibile e grave. Circolano in queste ore voci su presunte resistenze anche all’interno della Cgil ad aderire all’iniziativa del 1° marzo, voci penosamente strumentalizzate dai giornali di destra che ne approfittano per attaccare il movimento sindacale. 

Il nostro auspicio e il nostro appello è che la Cgil si unisca alla mobilitazione del 1° marzo: anche grazie a voi questa giornata può davvero segnare un punto civile di svolta, contro le derive razziste e xenofobe assecondate con irresponsabile leggerezza dalla destra al governo. 

Roberto Della Seta Francesco Ferrante 

parlamentari del Pd   

Ogm: Regioni rinviano sperimentazione

“Apprezziamo la scelta delle Regioni che hanno scelto di tener conto della proposta di sospendere il via libera al documento sulla coesistenza tra OGM, colture tradizionali e biologiche”.

Così Francesco Ferrante, responsabile agricoltura di Legambiente ha commentato il ritiro da parte delle Regioni del documento di indirizzo sulla sperimentazione in campo aperto di OGM, avvenuto oggi a Roma nel corso della riunione del Comitato tecnico.

“Siamo soddisfatti della scelta fatta dai rappresentanti delle Regioni Italiane che hanno preferito ascoltare il parere delle associazioni ambientaliste, degli agricoltori, dei consumatori e dell’opinione pubblica, da sempre contrario all’introduzione di colture Ogm. Intraprendere la strada dei prodotti transgenici costituisce, infatti, una scelta irreversibile, rispetto alla quale sono necessarie valutazioni che non lasciano nulla al caso. Ma, ad oggi, l’apertura agli OGM comporterebbe seri rischi per il futuro dell’agricoltura italiana, fondato sulla qualità , senza garantire invece alcuna tutela per la salute dei cittadini, né alcun valore aggiunto in termini economici e sociali, al comparto agricolo italiano. Tutti rischi di cui speriamo le Regioni continuino a tenere conto e sui quali siamo pronti a discutere ad un tavolo che coinvolga tutti i soggetti interessati, così come oggi hanno proposto di fare le Regioni”.

 

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