“Il governo intende davvero procedere con il commissariamento dell’Expo 2015 e affidare la gestione dell’evento, che è stato programmato da un decennio, a Guido Bertolaso, cui competono la gestione di emergenze largamente più importanti e rilevanti dell’organizzazione di feste e fiere?”. E’ quanto chiedono con un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri i senatori del Pd lombardi Marilena Adamo, Emanuela Baio, Fiorenza Bassoli, Daniele Bosone, Mauro Ceruti, Gerardo D’ambrosio, Cinzia Fontana, Guido Galperti, Mariapia Garavaglia, Pietro Ichino, Achille Passoni, Giorgio Roilo, Paolo Rossi, Antonio Rusconi, Tiziano Treu, Umberto Veronesi e Luigi Vimercati e i senatori del Pd della commissione Ambiente Francesco Ferrante, Roberto della Seta, Daniela Mazzuconi.
“Con l’emanazione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 gennaio – scrivono i senatori del Pd nell’interrogazione – il governo ha previsto una serie di deroghe e varianti a ben 15 normative ordinarie vigenti e ad un regolamento del comune di Milano. Alcune deroghe riguardano le procedure di valutazione di impatto ambientale, il delicatissimo tema degli espropri, la competenza sui vincoli derivanti da piani urbanistici generali, e gli atti che comportano la dichiarazione di pubblica utilità e l’occupazione temporanea di aree, mentre altre deroghe riguardano persino le procedure sulle bonifiche, che verrebbero sospese in relazione ai lavori dell’appuntamento internazionale. Vengono, inoltre, derogate le norme del codice degli appalti e del codice dei beni culturali. Dalle ultime notizie – proseguono i senatori democratici – si apprende inoltre che l’operazione di commissariamento di Expo 2015 è in via di definizione e giunge a compimento dopo che per mesi, esclusivamente per colpa dei conflitti tra istituzioni e tutti interni alla maggioranza politica che governa a Milano e a livello regionale e nazionale, si è perso tempo con il concreto rischio di lasciarsi sfuggire una straordinaria occasione di rilancio e sviluppo per la città . Per tutte queste ragioni chiediamo al premier Berlusconi se ha realmente intenzione di procedere al commissariamento, affidando l’incarico al sindaco Moratti, al sottosegretario Bertolaso o ad altri, se la gestione dell’evento sarà affidata al Capo della protezione civile e quale ruolo, in questo contesto, avrebbe la nascente Protezione Civile Servizi spa “.
Nucleare: grave posizione Governo contro Regioni
“Come purtroppo avevamo previsto, è iniziato un vero e proprio conflitto istituzionale sul tema del nucleare. La posizione del governo, che ha originato e alimenta questo conflitto, è molto grave ma denota un grande debolezza. La verità è, infatti, che se l’Esecutivo pensa di mandare avanti il suo programma nucleare a tappe forzate contro le Regioni ed escludendo delle decisioni Comuni, Province e cittadini, si sta cullando in una pia illusione. Intende davvero realizzare gli impianti, contro tutto e contro tutti, con l’aiuto dell’esercito?”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Il governo Berlusconi, impugnando oggi le leggi regionali di Basilicata, Puglia e Campania – proseguono i due senatori ecodem – conferma purtroppo la sua grande miopia e un atteggiamento di arroganza istituzionale che non lo porterà da nessuna parte. Il decreto legislativo sul nucleare, all’esame del Parlamento, esclude di fatto dalle decisioni sui siti sia i cittadini che gli enti locali, mentre riserva alle Regioni, alle quali la Costituzione riserva su questi temi un potere legislativo concorrente, un ruolo solo residuale. La scelta nucleare del governo è sbagliata, costosa, pericolosa e sta già togliendo risorse ad altri settori energetici, come quello delle fonti rinnovabili, sui quali i paesi più all’avanguardia investono massicciamente. Non poteva dunque certo incontrare il consenso degli enti locali e delle Regioni. Sarebbe dunque il caso – concludono Della Seta e Ferrante – che il ministro Scajola si togliesse il paraocchi con il quale sta andando avanti su questo tema, perché è solo controproducente”.