Inchiesta G8: Scajola chiarisca

“E’ vero o no che ci sono assegni circolari per un importo complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro emessi da collaboratori dell’imprenditore Anemone e incassati a parziale pagamento di un appartamento acquistato dai familiari del ministro Scajola? La questione è tutta qui, e proprio a tutela della propria onorabilità  il ministro dovrebbe sentirsi in obbligo di chiarire”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, in merito alle vicenda dei presunti passaggi di denaro da Anemone a Scajola riportata da diversi quotidiani.
“Finora Scajola non ha risposto – affermano ancora i due parlamentari democratici – limitandosi a lamentare attacchi personali a lui e alla sua famiglia, ma il punto è semplice: o il fatto è vero, e allora il ministro dovrebbe quanto meno giustificarlo, oppure è falso, e in questo caso chi ha lanciato queste accuse deve risponderne”.  

Su ambiente “Zeru tituli” per Alemanno, che ci va a fare a Bruxelles?

“Francamente non capiamo, e non lo capiscono i romani, come Alemanno possa aderire al patto dei sindaci delle città  europee sugli accordi per la sostenibilità  energetica e ambientale, quando la Capitale sembra ripiombata negli anni 80, tanto annaspa nel traffico caotico e nel parcheggio selvaggio. Forse pensa che il green-washing a uso e consumo dei media possa coprire il vuoto delle sue politiche per l’ambiente. Per l’amministrazione di centrodestra a Roma, è ormai palese,  ‘zeru tituli’ per quanto riguarda le politiche serie e innovative di lotta all’inquinamento e alle emissioni dannose per il clima”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Ieri il Corriere della Sera – continuano i senatori del Pd –  ha festeggiato i primo biennio dell’amministrazione Alemanno mettendo nero su bianco le cose tantissime cose che a Roma non vanno o non sono state fatte. Il forum del giornale è stato inondato di commenti negativi, e non si può certo dar torto ai cittadini imbufaliti per una città  mal amministrata, clamorosamente peggiorata: prima azzerate e poi fortemente ridimensionate le strisce blu, ridotti gli orari delle Ztl nel centro storico, ridotte le corsie preferenziali, nessuna seria misura di limitazione del traffico privato malgrado i superamenti sistematici dei limiti d’inquinamento per le polveri sottili, parcheggio libero per i grandi pullman turistici, corridoi della mobilità  scomparsi, e la lista potrebbe continuare. Con questo curriculum Alemanno se ne va a Bruxelles. E cosa farà  quando i colleghi gli chiederanno dell’incredibile posizione negazionista dei parlamentari italiani di centrodestra sui cambiamenti climatici?
Posizione assurda e in completa controtendenza rispetto a tutti i governi europei, ma che non stupisce, se si considera – concludono Ferrante e Della Seta –  come la Capitale stessa del nostro Paese stia diventando sempre più una città  ‘anti-ecologica’”.

Basell: il Governo richiami l’azienda alla responsabilità  e offra soluzioni alternative

“Una risposta che si limita a ripercorrere gli eventi senza proporre soluzioni”, così i Senatori PD Francesco Ferrante e Anna Rita Fioroni hanno commentato la risposta data dal Sottosegretario Saglia in Commissione Industria all’interrogazione rivolta al Ministro dello Sviluppo economico, circa il futuro dello stabilimento di Terni della Lyondell Basell. “A fronte dell’accelerazione agli eventi data dall’azienda – hanno aggiunto Ferrante e Fioroni –  che ha comunicato oggi alle rappresentanze sindacali la messa in stato di cassa integrazione dei lavoratori, ci saremmo aspettati una reazione del Governo altrettanto decisa. Cosa che non abbiamo riscontrato nella risposta del Sottosegretario” “Vista la volontà  dell’azienda di mantenere in attività  i siti di Ferrara e Brindisi, scelta peraltro sostenuta dal Governo – prosegue la nota dei Senatori – auspichiamo un comportamento responsabile anche verso lo stabilimento di Terni, che continua a produrre utili e sostenere un intero polo territoriale. Il Governo deve mettere in campo tutti gli strumenti necessari per trovare soluzioni alternative alla chiusura dello stabilimento, incentivando processi di riconversione produttiva o ristrutturazione aziendale, che permettano la sopravvivenza del polo chimico ternano”. 

“Nella scorsa legislatura – ha aggiunto il Senatore Ferrante – venne approvato un provvedimento per vietava l’utilizzo dei sacchetti di plastica. Rendere operativo quel divieto ad esempio, sarebbe un segnale di forte incentivo allo sviluppo di una chimica innovativa, che potrebbe trovare nel polo ternano le condizioni di crescita e allo stesso tempo dare nuova linfa produttiva al settore”.   

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