“Sulle rinnovabili il governo sta dando davvero uno spettacolo desolante. A meno di un mese dall’azzeramento degli incentivi per un settore produttivo fondamentale, ciò che è dato vedere sono litigi tra ministri, mentre a dispetto delle promesse e delle rassicurazioni migliaia di imprese e di investitori e decine di migliaia di lavoratori sono in attesa di capire se avranno o meno un futuro”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Nel merito della discussione di oggi – proseguono i due senatori ecodem – è chiaro che il ministro dell’Ambiente ha ragione: il destino delle imprese che investono negli impianti non può essere nelle mani di chi decide i tempi di allacciamento alla rete, che è di fatto soggetto a ritardi inspiegabili. Nel complesso, tuttavia, ci troviamo di fronte a un governo che è incapace non solo di rispondere alle ragioni dello sviluppo sostenibile, ma anche di dare certezze a migliaia di aziende che operano in un ambito essenziale come quello delle energie alternative. Senza contare che sono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro”.
Referendum: a concerto Primo Maggio censura da regime cinese
E’ stata una censura da regime cinese quella che ieri ha proibito agli
artisti di esprimere una propria opinione durante il Concerto del 1°
maggio. Appellarsi al rispetto della par condicio per negare la possibilità
di parlare di acqua o di referendum è francamente risibile, a meno che non
si voglia considerare Gino Paoli o il maestro Morricone degli esponenti
politici e il palco di San Giovanni la tribuna politica di Jader
Jacobelli”. Lo dichiarano i senatori del PD Vincenzo Vita, Francesco
Ferrante e Roberto Della Seta.
“Unanimemente – continuano gli esponenti del PD – ci si stupisce, e
giustamente si disapprova, quando dalla Cina giunge la notizia che una
rockstar non ha potuto cantare una propria canzone perché censurato dal
regime, e analoga disapprovazione è dovuta quando nel nostro Paese si
vieta ad un cantante, che è prima di tutto un cittadino, di esprimere un
proprio pensiero civico giustificandosi con una improbabile esigenza di par
condicio. Oltretutto nessun regolamento della Commissione di Vigilanza è
stato emanato fino ad ora, dunque ieri si è deliberatamente messo il
silenziatore ai referendum”.
“E’ molto grave – concludono i senatori del PD – che da una parte non sia
ancora stato approvato il regolamento che governa l’informazione per i
referendum – regolamento che avrebbe dovuto già essere in vigore – e
dall’altra, che ci si approfitti di questa colpevole mancanza per sottrarre
libertà di informazione ai cittadini”.
Rinnovabili: situazione surreale. Governo chiuso nel suo bunker
“Ormai per il decreto sulle rinnovabili siamo al surreale, perchè il Governo non riesce nemmeno a rispettare la scadenza del 30 aprile che si era imposto, con un ulteriore aggravio di incertezza per un settore che da settimane è alla finestra in attesa che vengano fissati paletti e termini.
Verrebbe da dire dilettanti allo sbaraglio, se in gioco non ci fossero centinaia di milioni di euro di investimenti e migliaia di posti di lavoro.”
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
“Il rinvio della firma del decreto interministeriale – aggiunge Ferrante – è l’ennesima prova di forza di chi vuole affossare il settore delle rinnovabili. Lo scontro tra il Ministero dell’Ambiente, che ha proposto un compromesso seppur insufficiente e penalizzante, e il Ministero delle Attività produttive, dà la cifra di una vicenda che da settimane tiene appese ad un filo aziende, italiane e straniere, che si sono viste ribaltare il tavolo dal Governo, minando la certezza del diritto.”
“Dopo il no al parere espresso dal Parlamento e dopo aver ignorato la bocciatura delle Regioni, ci chiediamo – conclude Ferrante – fino a dove si voglia spingere la parte più retriva dell’industria italiana, che sta giocando di sponda con un Governo ormai desoltamente rinchiuso nel suo bunker.”