Catene umane no nuke: oggi a Caorso, domani a Montalto. No a scippo di democrazia

“Il decreto omnibus se verrà  approvato certificherà  un indecente scippo di democrazia ai danni dei cittadini italiani.
La moratoria sine die è un escamotage di basso livello, un trucchetto da governanti scaltri che guardano agli interessi di pochi, ma che non servirà  comunque a mantenere artificialmente in vita il nucleare, che la stragrande maggioranza degli italiani non vuole.”
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, alla catena umana organizzata dal Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’ a Caorso proprio alla vigilia della discussione alla Camera sul decreto Omnibus con il quale s’intende annullare il quesito referendario sull’atomo.

“Il no al nucleare degli italiani – aggiunge Ferrante – non è diretta conseguenza del disastro giapponese, ma è un dato costante degli ultimi anni: da quando il governo Berlusconi ne ha paventato il ritorno, gli italiani hanno preso coscienza dei rischi e dei costi, entrambi improponibili.
Chi propone il nucleare come soluzione ai problemi energetici del nostro Paese mente sapendo di farlo, mentre la strada che nel mondo si sta percorrendo, vedi la Germania, è la dismissione dell’atomo e il ricorso massiccio alle fonti rinnovabili coniugate all’efficienza energetica.”

“Sarò domani a Montalto di Castro, per parlare ai cittadini e informarli dell’operazione vergognosa del Governo, che ha messo la sordina alla comunicazione sul referendum, con un’operazione degna di taluni regimi asiatici ed ex comunisti.”- conclude Ferrante.

Scontro Enel – Terna paradossale. Necessario investire su rete e rinnovabili

“Il duro scontro tra Terna ed Enel, che si sta consumando nel silenzio dei rispettivi azionisti pubblici, il Ministero del Tesoro e la Cassa depositi e prestiti,  nasconde forse l’ennesimo attacco alle energie rinnovabili? A rimetterci infatti, se Terna si vedesse sbarrata la strada del suo progetto di realizzare le infrastrutture necessarie allo stoccaggio dell’energia  (accumulatori, pompaggi) sarebbero innanzitutto le rinnovabili, in quanto non  verrebbe utilizzata l’energia poco costosa dei campi eolici o dei pannelli fotovoltaici che nel giro dei prossimi dieci anni potrebbero coprire percentuali sempre crescenti e più significative del nostro fabbisogno elettrico soprattutto nel sud Italia”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il PD delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
 “E’ evidente – aggiunge Ferrante –  che a Terna, che gestisce la rete, non può essere permesso di produrre o anche solo commercializzare energia per evitare storture in un mercato come quello elettrico che ha bisogno di più liberalizzazione e non certo di un operatore spurio. Ma occorre andare oltre, come del resto chiede ormai da almeno un paio di anni l’Autorità  per l’Energia. E’ necessario investire sulla rete, rendere possibile lo stoccaggio dell’energia proveniente dalle fonti rinnovabili e andare finalmente verso la costruzione di quella smart grid indispensabile per il futuro. E’ su questo e più in generale sull’ammodernamento della rete che Terna dovrebbe fare di più. E su questo va sollecitata, mentre sarebbe invece davvero paradossale impedire questo tipo di investimenti solo per tutelare e conservare le attuali posizioni dominanti, un mercato ancora troppo asfittico, e impedire l’apertura a nuovi operatori che invece sulle rinnovabili devono e possono puntare. Questo Governo non brilla certo per spirito di innovazione, specie quando in ballo ci sono le rinnovabili: temiamo che l’esito delle scontro in atto possa risolversi a favore di chi si trova magari in una situazione di indebitamento,  da pompaggi e batterie vorrebbe ricavare la più alta utilità  marginale, cristallizzando il mercato e  non aprendolo alla logica dell’offerta più flessibile, e dunque meno onerosa per il consumatore” – conclude Ferrante.
Roma 20 maggio 2011

Balneari: tutelare ambiente e piccole imprese incontro in Senato tra operatori e Legambiente

Questa  mattina  in  Senato i senatori del PD Roberto Della Seta, Francesco
Ferrante  e  Manuela  Granaiola  hanno  riunito  allo stesso tavolo il vice
presidente   nazionale   di   Legambiente  Sebastiano  Venneri  e  numerosi
rappresentanti delle associazioni balneari del nostro Paese a dimostrazione
di  quanto sia infondato sostenere che gli operatori di questo comparto non
abbiano  a cuore la tutela dell’ambiente e quanto sia falso che, nella loro
totalità ,  tali  operatori  abbiano accolto con favore quanto contenuto nel
decreto  sviluppo  del  governo, con l’affidamento in gestione per numerosi
decenni delle spiagge italiane ai privati.
Si tratta, hanno sostenuto unanimemente tutti i partecipanti, di una misura
demagogica  e  di  stampo elettorale, che tra l’altro pone l’Italia in urto
con  l’Unione  Europea.  Al  contrario,  il  settore  balneare  ha molto da
dividere  e  condividere  con  la  tutela  ambientale, al punto che è stata
concordata  una  forte  azione  comune fra Legambiente e le piccole aziende
turistiche  esistenti  proprio  in  materia  di preservazione delle spiagge
italiane.
“Non è nostra intenzione – ha dichiarato per Legambiente Sebastiano Venneri
–  ostacolare  il  futuro  delle  piccole aziende balneari che rispettano i
parametri  di  tutela  ambientale.  Siamo  anzi favorevoli ad assicurare la
certezza  degli  investimenti  degli  operatori  che  sono rispettosi delle
regole,  per  scongiurare  il  rischio  che  il diritto di superficie sulle
spiagge  possa  prefigurare  una  selvaggia cementificazione da parte delle
multinazionali  del  turismo  o  di grandi gruppi, che possono snaturare il
tessuto economico del comparto balneare”.
I  senatori Granaiola, Ferrante e Della Seta hanno assicurato che la tutela
dell’ambiente  e  quella  delle  piccole  imprese balneari non sono affatto
obiettivi  stridenti fra loro e che il PD si batte e si batterà  per il loro
conseguimento.

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