“In questi giorni dagli Stati Uniti il mondo guarda l’Italia, e ne apprezza
l’esperienza avanzata che dimostra combinando la tecnologia delle
bioplastiche e la legge che ha vietato la produzione e la
commercializzazione di sacchetti di plastica non biodegradabili dal
gennaio scorso. E’ un modello globale che pone l’Italia sul piano
dell’eccellenza, e che sta riscuotendo il gradimento dei cittadini e
l’apprezzamento a livello internazionale.” Lo dichiara il senatore del PD
Francesco Ferrante, invitato in questi giorni a Denver per illustrare al
Biopolymer symposium 2011, appuntamento leader a livello mondiale per la
chimica verde, l’esperienza italiana derivante dal divieto di utilizzare i
vecchi e inquinanti sacchetti di plastica.
“E’ una legge – aggiunge Ferrante – i cui primi risultati sono più che
lusinghieri: un vasto gradimento dei cittadini, come ha confermato un
sondaggio Ispo del luglio scorso (l’83% contrario al ritorno dei sacchetti
di plastica tradizionali, il 75% che dichiara di essersi già riconvertito
all’uso della sporta riutilizzabile); risultati tangibili nella riduzione
dei sacchetti di plastica (Unicoop di Firenze che nel 2008 aveva venduto
450 milioni di shoppers , quest’anno prevede di venderne solo 220 milioni
tutti biodegradabili e circa 6 milioni di sporte riutilizzabili. E anche
grazie a questa legge, l ‘Italia è il teatro di importanti investimenti
delle industrie, con ovviamente in prima fila la ‘nostra’ italiana Novamont
in Umbria, e in Sardegna in joint venture con ENI, ma anche di
multinazionali quali la Cereplast (in Umbria) e DSM e Roquette (in
Piemonte) per fare solo alcuni esempi.”
“Insomma un caso raro – ha continuato Ferrante – in cui una lungimirante
norma legislativa sta concretamente aiutando sviluppo e green economy e il
consolidamento di una leadership nel settore delle bioplastiche che il
mondo ci invidia. Si tratta ora di non tornare indietro, bloccare
immediatamente i soliti “furbetti” che attraverso additivi chimici
spacciano per biolastiche , sacchetti realizzati da derivati del petrolio e
che non si degradano secondo le norme europee. Abbiamo di nuovo, dopo i
mitici anni 60 del moplen, la fortuna di essere i più avanzati al mondo
nella nuova chimica, quella che da questo osservatorio è unanimemente
considerata il futuro su cui scommettere. Sarebbe davvero un delitto
sprecare quest’occasione, ed è questo – conclude Ferrante – ciò che emerso
con più forza da questi giorni a Denver.”
Ponte sullo Stretto: fermare follia economica
“Occorre chiudere subito la Società Stretto di Messina s.p.a., e mettere
finalmente una pietra sopra al progetto di un’opera faraonica e senza
senso, il cui fantasma è già costato centinaia di milioni di euro a
generazioni di cittadini italiani. Chi vuole il bene della Sicilia e della
Calabria non può che essere d’accordo con questo nostro disegno di legge.”
Lo dichiarano i senatori del PD Ferrante, Musi, Della Seta, Agostini,
Armato, Bertuzzi, Biondelli, Bubbico, De Luca, Della Monica, Di Giovan
Paolo, Giaretta, Maritati, Mazzuconi, Mongiello, Passoni, Perduca,
Pertoldi, Rossi, Soliani, Tomaselli e Vita, che hanno presentato un ddl che
prevede lo scioglimento immediato della società Stretto di Messina s.p.a.
“Spendere otto miliardi e mezzo di euro di denaro pubblico per un’opera che
l’Unione europea ha giustamente tolto dalle priorità infrastrutturali è una
cosa semplicemente indecente: per i cittadini – continuano i senatori del
PD – il Ponte è un vuoto a perdere, perché ai costi elevatissimi per
costruirlo si dovranno aggiungere le perdite per gestirlo, a partire da
quei 138 milioni di euro l’anno che le Ferrovie dello Stato, un’azienda
pubblica, dovranno versare alla Società Stretto di Messina.”
“Chiudiamo immediatamente la società guidata da Pietro Ciucci, prima che
vengano abbattute le case dei cittadini calabresi e siciliani che vivono
nell’area del Ponte, e – concludono i parlamentari – fermiamo questa follia
economica che rischia di costare agli italiani l’equivalente di mezzo punto
del Pil.”
Intervento al III seminario internazionale sui rifiuti di Ischia organizzato dal Consorzio Polieco
http://m.youtube.com/#/watch?desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DMpwnQRz6I7s&v=MpwnQRz6I7s&gl=IT