Maltempo: Prestigiacomo certifica fine piano suolo

‘Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha certificato che il Piano straordinario per la
messa in sicurezza del suolo non esiste piu”’. A sostenerlo, a nome dei senatori del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, esponenti del Partito democratico in commissione Ambiente a Palazzo Madama, in riferimento alle parole del ministro nel corso dell’audizione mattutina.
 ”Meglio di qualunque esponente dell’opposizione – affermano i due senatori del Pd – il ministro ha formalizzato il fallimento dell’impegno principale che il governo ha assunto sull’ambiente. Come ha dichiarato in commissione Stefania Prestigiacomo, il miliardo stanziato con la Finanziaria 2010 per la messa in sicurezza del territorio non è stato mai reso disponibile per il ministero e per le Regioni. E’ rimasta una somma virtuale che con la legge di stabilità  è stata anche ufficialmente cancellata e sostituita con un impegno del tutto generico, e non vincolante, a destinare alla difesa del suolo una quota dei fondi Fas”. In questo modo, concludono Della Seta e Ferrante, ”nei giorni in cui ancora si piangono le vittime dell’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana viene cosi’ messa in evidenza l’inadeguatezza dell’esecutivo”.

Maltempo: dopo il danno, la beffa del Governo

“I residenti dovranno pagarsi la ricostruzione”.

“Dopo il danno la beffa. Le regioni per le quali è stato dichiarato lo stato d’emergenza e  che hanno subito gravissimi danni dovranno, dopo un primo aiuto dello Stato, cavarsela da sole, facendo ricadere i costi sui propri residenti, dunque anche su quelli che hanno perso la casa o i mezzi per lavorare. E’ l’applicazione di una legge vergognosa che spazza via il concetto di unità  e solidarietà  nazionale”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“I cittadini liguri e toscani, o solo i residenti delle province di La Spezia e Massa Carrara – continuano i senatori del Pd –  pagheranno di tasca propria i costi della ricostruzione dell’alluvione, perché i 65 milioni stanziati purtroppo non basteranno di certo. Dunque lo Stato sostanzialmente obbliga le regioni ad aumentare le addizionali e l’imposta sulla benzina, e  se necessario anche la Tia e la Tarsu, cioé la tariffa e la tassa sui rifiuti.”
“Si tratta di una misura doppiamente inaccettabile – concludono i parlamentari del Pd –
perché colpisce  zone già  provate economicamente, scaricando sulle popolazioni locali i costi della mancata messa in sicurezza del territorio che il Governo Berlusconi ha di fatto cancellato dal proprio bilancio”.

Rinnovabili: Conti entri nel nuovo millennio

“Mentre il Presidente Napolitano, di fronte alla disastrosa alluvione in Liguria, richiama i rischi dovuti ai cambiamenti climatici ormai in atto, l’amministratore delegato dell’Enel Conti non trova di meglio da fare che inscenare uno show contro le rinnovabili e l’innovazione tecnologica durante l’audizione in commissione Industria in Senato. Forse Conti è ancora nervoso per  i risultati del referendum che hanno spazzato via la folle ipotesi nuclearista, altrimenti non si spiegherebbero le cifre assolutamente insensate che ha dispensato”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile delle politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd.
“Quest’anno – aggiunge Ferrante –  spenderemo non più di sei miliardi e le normative vigenti comunque prevedono tetti di spesa non superabili. L’ad dell’Enel usa ironie fuori luogo sulle possibilità  occupazionali delle rinnovabili quando ormai in Italia sono oltre 100 mila gli occupati del settore. Conti se ne faccia una ragione ed entri anche lui nel nuovo millennio, perché il futuro è nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili, il nucleare non c’ è più e in tutto il mondo – conclude Ferrante –  non si pensa di certo al carbone per alimentare nuove centrali termoelettriche come fa l’Enel .”

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