“Da oggi, dunque nelle ore decisive per l’esito della Conferenza di Copenhagen, le Ong sono state di fatto espulse dalla sede del vertice: appuntamenti previsti da mesi sono stati cancellati, migliaia di persone arrivate nella capitale danese a proprie spese non hanno potuto partecipare ai lavori delle decine di ‘side-events’ in programma. Questo fatto gravissimo è la negazione dei presupposti stessi dell’Onu e delle sue conferenze, e segna il fallimento della politica. Che speranze possono esserci di fermare i cambiamenti climatici, se i potenti del mondo vedono l’opinione pubblica e chi la rappresenta come un fastidio o peggio come un avversario?”. Da Copenhagen, i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante commentano così l’ulteriore stretta negli accessi alla Conferenza sul clima: “Mentre la polizia danese – affermano i due parlamentari ecodem – tratta da black-block migliaia di pacifici ragazzi venuti qui per seguire da vicino i negoziati sul global warming, oggi il centro congressi che ospita il summit è trasformato in un fortino, il che dà una rappresentazione quasi plastica all’estraneità dei decisori politici rispetto ai cittadini. Naturalmente, noi auspichiamo che l’arrivo dei leader mondiali a Copenaghen scongiuri il rischio di un nulla di fatto, ma in ogni caso resterà la pessima prova offerta al mondo, e in particolare a tanti giovani presenti a Copenaghen, da quelle che dovrebbero essere, non solo chiamarsi, ‘nazioni unite’”.