“Pare assodato che in Italia praticamente nessuno voglia sedersi a tavola col rischio di mangiare patate o qualsiasi altro alimento geneticamente modificato.
Se anche il ministro Zaia è contro il biotech nel piatto, perché dunque non fa nulla di nulla per impedire che tra poco più di un mese inizi in Italia la semina di mais modificato grazie alla sentenza del Consiglio di Stato?” – lo dichiara
“Non basta erigersi con le parole a paladino della bontà e genuinità del made in Italy a tavola, occorre un’iniziativa legislativa rapida e puntuale. Il ministro ad oggi non ha mai parlato chiaramente dell’unica strada percorribile, essendo la sentenza del massimo giudice amministrativo inappellabile, ovvero l’emanazione di un decreto che intervenga in maniera netta sulla materia. La sentenza del Consiglio di Stato – sottolinea Ferrante – rischia di provocare danni gravissimi all’agricoltura italiana, connotata dalla tipicita’ del prodotto, consentendo l’uso degli Ogm in un paese come il nostro dove, lo dimostra la reazione alla decisione in sede Ue, la stragrande maggioranza dei cittadini e degli agricoltori si dichiara contrario alle coltivazioni geneticamente modificate.”
“La sentenza del Consiglio di Stato è una spada di Damocle sull’agricoltura italiana e sul suo ministro, che deve assolutamente intervenire prima delle elezioni regionali, che tanto lo assorbono, con un decreto che blocchi sul nascere la coltivazione di prodotti Ogm sul suolo italiano.” – conclude Ferrante.