“Governo e Forze dell’ordine intervengano per fermare situazione illegale e pericolosa”.
“In Friuli è iniziato l’inquinamento del settore agroalimentare italiano,agevolato dall’immobilismo del Governo e delle forze dell’ordine che dovrebbero intervenire entro poche ore per sequestrare il campo seminato con Ogm e distruggere le piante che mettono a rischio la salute pubblica e contaminano le altre coltivazioni”. Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, membro del Gruppo interparlamentare ‘Liberi da Ogm’ intervenendo al convegno ‘Agricoltura e biotecnologie: il fronte della ricerca tra un avanguardia silenziosa e un’innovazione superata’, organizzato dalla ‘Task Force per un’Italia libera da OGM’ in corso a Roma.
“Mi auguro – prosegue Ferrante – che questa situazione di illegalità venga sanata al più presto, in nome non di un atteggiamento reazionario come vorrebbero far credere i pochi agricoltori sostenuti dalle grandi multinazionali, ma bensì per difendere la tipicità e la qualità della produzione agricola italiana, come chiedono la stragrande maggioranza dei cittadini e degli agricoltori.”
“L’incontro di oggi – continua – può costituire un punto di svolta per superare quella contrapposizione ideologica tra chi difende la qualità dei prodotti agroalimentari e chi invoca la necessità della ricerca e del progresso scientifico in agricoltura.
Difendere la tipicità dei prodotti agricoli dai pericoli e dalle insidie degli organismi geneticamente modificati è cosa ben diversa dal non volere che la ricerca scientifica sostenga e migliori la produzione agricola.
Il punto semmai è quello di prendere atto, come dimostrano recenti ed autorevoli studi, condotti tra l’altro dal premio Nobel per la medicina Luc Muntagner che le costose tecniche scientifiche che hanno portato alla creazione degli Ogm sono ormai obsolete, mentre grazie ai trattamenti elettromagnetici, che non si trasmettono geneticamente e non alterano le specie, sarà invece possibile ottenere risultati senza l’alterazione dell’ecosistema locale”.
“Nel frattempo – conclude Ferrante – occorre difendere strenuamente il made in Italy alimentare da chi vorrebbe imporre ad agricoltori e cittadini prodotti potenzialmente pericolosi, che farebbero lievitare i costi per chi invece offre al consumatore un prodotto tipico e di qualità ”.