Obama: parole di svolta, speriamo le ascoltino in Italia

LA LOTTA AL GLOBAL WARMING FA CRESCERE L’ECONOMIA E CREA LAVORO

“L’EUROPA PORTI AL 30% L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI”

“Barak Obama col suo discorso al summit di Copenhagen ha messo sul piatto della trattativa non soltanto la disponibilita’ Usa a finanziare con molte decine di miliardi l’ecosviluppo dei Paesi poveri e ad assumere impegni chiari di riduzione delle proprie emissioni. Ha anche segnato una rivoluzione copernicana nel modo d’intendere la lotta ai cambiamenti

climatici: non un generico dovere morale ma la condizione oggi irrinunciabile per lo sviluppo dell’economia e l’aumento del benessere, la premesa per creare milioni di posti di lavoro, far nascere nuove imprese, accrescere la capacita’ competitiva dei sistemi economici. Insomma un interesse nazionale piu’ che una scelta etica, che gli Stati Uniti perseguiranno a prescindere dalle conclusioni del vertice”.

E’ quanto hanno dichiarato da Copenhagen Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori Pd che rappresentano il loro partito alla

Conferenza: “Speriamo – hanno aggiunto di due parlamentari – che le parole del presidente americano siano ascoltate in Italia dalla destra al governo e

da tutti gli altri, a cominciare da Confindustria, che continuano a presentare lo sforzo per stabilizzare il clima come incompatibile con le ragioni dell’economia. La verita’ e’ opposta: se negli ultimi dieci anni l’Italia e’ cresciuta meno di quasi tutti i Paesi europei, e’ anche perche’

ha investito pochissimo nell’efficienza energetica, nelle fonti rinnovabili,

nella green economy”.

Per Della Seta e Ferrante, dopo il rilancio di Obama e i passi avanti compiuti da altri protagonisti del negoziato, ora tocca all’Europa fare la sua parte: “Se c’e’ un accordo politico, l’Unione europea deve annunciare qui e ora la decisione di portare dal 20 al 30% l’obiettivo di riduzione delle sue emissioni al 2020. E’ un traguardo realistico, l’auspicio e’ che il nostro Paese non ‘remi contro’ come accaduto troppe volte in passato”.

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