Comincia domani il nucleare all’italiana: i siti delle nuove centrali nucleari verranno scelti non dallo Stato ma dai privati, saranno equiparati ad aree militari e come tali segreti, le regioni non potranno opporsi alla localizzazione degli impianti sul loro territorio” – così i senatori del Partito democratico Roberto Della Seta e Francesco Ferrante commentano l’entrata in vigore, domani martedì 23 marzo, del decreto legislativo sul ritorno al nucleare in Italia.“Da alcune settimane Governo e maggioranza non pronunciano più la parola ‘nucleare’, consapevoli della sua impopolarità presso gli elettori, ed anzi molti candidati del PdL e della Lega nord si affannano a rassicurare che il nucleare ‘a casa loro’ non si farà .
Ma gli italiani devono sapere – continuano gli esponenti ecodem – che dall’esito del voto di domenica e lunedì dipende anche il rischio di veder nascere sul proprio territorio una centrale atomica. E devono sapere che dove vincerà il centrodestra questo rischio sarà infinitamente più probabile.Mentre il Pd da mesi si oppone a questo ritorno al nucleare, una scelta scellerata dal punto di vista ambientale, economico e della sicurezza, il Governo si affanna a convincere, sottobanco, altri operatori a inseguire l’Enel nel programma nucleare, mentre la stessa azienda leader del mercato ha ritenuto di dover escludere l’energia nucleare dal proprio piano industriale 2010 -2014.”
“Il nucleare di Scajola e Berlusconi, appare sempre più evidente, è solo un grande bluff, l’ennesimo esercizio di propaganda, che rischia di costare però tantissimo agli italiani.
Siamo certi dunque – concludono Ferrante e Della Seta – che gli elettori manderanno un segnale chiarissimo col voto amministrativo, votando per chi come il Pd ha sempre detto no con convinzione al ritorno del nucleare in Italia, e bocciando così chi a Roma vota per il ritorno dell’atomo e si nasconde poi dietro un dito quando ritorna sul territorio.”