Navi dei veleni: senza segreto di Stato finalmente giunta l’ora della verità  su un mistero inquietante

“Dopo anni di sospetti, omissioni e coraggiose denunce da parte di Legambiente e altre associazioni ambientaliste non è  finalmente più rinviabile l’esigenza di far luce sulla inquietante vicenda delle navi dei veleni, le ripetute e misteriose sparizioni al largo delle coste italiane di imbarcazioni che trasportavano rifiuti tossici e che non hanno mai lanciato il may-day mentre gli equipaggi si sono stranamente volatilizzati. Da documenti protetti per 15 anni dal segreto di Stato emergerebbe una pericolosa connection tra il Governo Dini, Sismi, e la gestione dei traffici dei rifiuti e delle armi.
Il segreto di Stato si giustifica solo con l’esistenza di un problema legato alla sicurezza nazionale e da qui l’inquietante sospetto sulla presenza nei traffici di una zona grigia dello Stato che avrebbe contribuito ad avvelenare i nostri mari”. Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio  in merito al documento del 1995 ora all’attenzione della Commissione sul ciclo dei rifiuti presieduta da Gaetano Pecorella, “che rivelerebbe, secondo quanto riporta in questi giorni il quotidiano ‘Terra’ che l’allora Governo Dini decise di versare una somma considerevole al Sismi per la gestione dei rifiuti tossici e pericolosi”.
“E’ arrivato il momento – proseguono i due senatori del Pd – di conoscere la verità  sulle tante vicende legate all’intrigo radioattivo, caratterizzato da connivenze e reticenze a vari livelli e anche morti misteriose, a tutela del diritto di sapere dei cittadini e per scongiurare che nel futuro fatti criminogeni come la sparizione di navi ormai famigerate, quali la Jolly Rosso, la Rigel, la Marco Polo, non si ripetano più. In questi anni – continuano Della Seta e Ferrante –   ci sono state inchieste chiuse forse troppo frettolosamente e indagini che meritavano maggiori approfondimenti su una pratica assai diffusa che ha visto, tra gli anni Ottanta e Novanta, una quarantina di navi cariche di fusti inquinanti e pericolosi affondare misteriosamente nei punti più profondi del Mediterraneo, un mare divenuto la discarica degli affari sporchi di organizzazioni criminali e forse addirittura utilizzato dallo stesso Sismi. Sarebbe dunque grave – concludono i senatori ecodem  –  se il segreto di Stato avesse effettivamente coperto le attività  del Sismi sulle navi dei veleni e sarebbe intollerabile che il Governo attuale decidesse di prorogarlo”.