“Ai cittadini, specie agli impiegati della pubblica amministrazione, si impone una manovra lacrime e sangue, ma ai piani alti del Ministero dell’Ambiente è tutta un’altra musica, con la nomina di nuovi direttori generali che declassano altri già presenti assumendone le funzioni e duplicando gli stipendi. Ci si domanda con che coraggio si possa in un periodo come questo dare un simile spettacolo, sperperando centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici”. Lo dichiarano i senatori del PD Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, preannunciando un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio.
“La scelta del ministro dell’Ambiente, avallata dal ministro della Funzione Pubblica, è in aperto contrasto tra l’altro con una precisa disposizione di legge che prevede che gli affidamenti a dirigenti non appartenenti al ruolo non devono andare a pregiudizio della posizione del personale già presente e di ruolo, ed è finita nel mirino della Corte dei Conti. La magistratura contabile – continuano i senatori del PD – non solo ha mosso rilievi sullalegittimità delle nomine effettuate, ma ha addirittura ricusato la
registrazione dei decreti del presidente del Consiglio dei Ministri riguardanti l’interim di una direzione generale al già segretario generale De Giorgi e gli incarichi dei nuovi direttori Storto, Grillo e Lupo.”
“Questa vicenda – concludono Ferrante e Della Seta – è sintomaticadell’atteggiamento arrogante e predatorio del centrodestra
nell’amministrazione della cosa pubblica”.