Lettera aperta a Epifani sullo sciopero degli immigrati

Pubblicata da Il Manifesto

(Analoga lettera è stata invita a Bonanni e ad Angeletti)

 

Caro Epifani, il 1° marzo in Italia migliaia di cittadini immigrati incroceranno le braccia e manifesteranno, seguendo l’esempio di un’iniziativa analoga in programma in Francia, per mostrare che senza il loro lavoro, senza la loro partecipazione attiva alla vita collettiva, il nostro Paese è zoppo, non funziona. 

Sarà  un atto simbolico di grande valore civile e democratico, che vedrà  uniti donne e uomini italiani e non italiani, consapevoli del contributo essenziale dei cittadini immigrati al nostro Paese, decisi a ribellarsi a ogni rappresentazione dell’immigrazione come fenomeno negativo e a rivendicare piena  cittadinanza per tutti coloro – immigrati di prima o seconda generazione – che vivono e lavorano onestamente in Italia ma sono tuttora considerati “stranieri” e come tali privati di diritti civili, sociali, politici.  I sindacati e in particolare la Cgil, per la loro storia e per le idee che hanno sempre professato, non possono tirarsi indietro da questa grande giornata di civiltà : ogni rifiuto o incertezza sarebbe incomprensibile e grave. Circolano in queste ore voci su presunte resistenze anche all’interno della Cgil ad aderire all’iniziativa del 1° marzo, voci penosamente strumentalizzate dai giornali di destra che ne approfittano per attaccare il movimento sindacale. 

Il nostro auspicio e il nostro appello è che la Cgil si unisca alla mobilitazione del 1° marzo: anche grazie a voi questa giornata può davvero segnare un punto civile di svolta, contro le derive razziste e xenofobe assecondate con irresponsabile leggerezza dalla destra al governo. 

Roberto Della Seta Francesco Ferrante 

parlamentari del Pd