Le nuove cariche istituzionali del Kyoto Club sulla linea della “new green economy”

Il Kyoto Club ha rinnovato le cariche istituzionali nel corso dell’Assemblea annuale dei Soci che si è svolta lo scorso 8 maggio 2009 alla Fiera di Verona nell’ambito della manifestazione Solarexpo & Greenbuilding.
Catia Bastioli è stata nominata nuovo Presidente dell’associazione. Gianluigi Angelantoni e Francesco Ferrante sono i due nuovi Vice Presidenti.
La dottoressa Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club per i prossimi tre anni, è attualmente amministratore delegato di Novamont SpA. Ha ricevuto il prestigioso riconoscimento internazionale “Inventore Europeo dell’Anno 2007”, nella categoria Piccole e Medie Imprese per una serie di brevetti depositati negli anni 1992-2001, che hanno consentito la realizzazione delle prime bioplastiche da fonti rinnovabili di origine agricola, oggi entrate nel mercato. Famoso è il Mater-Bi, realizzato a partire dall’amido di mais, grano e patata, prodotto nello stabilimento di Terni.
“Sono molto onorata di essere stata investita di questo incarico”, ha detto Catia Bastioli e accennando alla sua idea di new green economy ha spiegato ai margini dell’Assemblea del Kyoto Club, che “la sfida prioritaria del nostro millennio sta nel ricercare modelli di sviluppo in grado di conservare le risorse del pianeta preservando e aumentando la qualità  della vita dei suoi abitanti.” “Si tratta di passare da un’economia di prodotto ad una economia di sistema – ha spiegato –  un salto culturale verso una sostenibilità  economica e ambientale che deve interessare l’intera società  e partire dalla valorizzazione del territorio e dalla collaborazione dei diversi interlocutori.”
In relazione al ruolo e al futuro compito dell’associazione di cui è diventata presidente, ha detto: “Il Kyoto Club può dare un grande contributo in questa direzione approfondendo le conoscenze disponibili nei vari settori dell’economia sostenibile, mettendole in rete, supportando lo sviluppo di standard stringenti di qualità  nei diversi settori applicativi rilevanti per l’abbattimento degli impatti, favorendo i progetti di integrazione di diverse conoscenze e culture per massimizzare la competitività  delle filiere integrate, promuovendo casi studio sul territorio e la loro rappresentazione a livello europeo, aiutando la formazione di uomini in grado di crescere in conoscenze tecniche, saggezza e lungimiranza.” 
Uno dei due nuovi Vice Presidenti è il dottor Gianluigi Angelantoni, amministratore delegato del gruppo Angelantoni Industrie SpA, società  di Massa Martana (PG), che dal 2003 ha iniziato un percorso di successo nella filiera del solare termodinamico con la società  Archimede Solar Energy, oggi polo di eccellenza nella produzioni di tubi ricevitori solari, anche diretti all’esportazione.
“Come imprenditore impegnato nello sviluppo di una tecnologia operante nell’energia rinnovabile, sono certo che è possibile coniugare le logiche di profitto aziendale con uno sviluppo sostenibile, teso alla salvaguardia dell’ambiente, che può divenire il motore della ripresa economica e di superamento della crisi”, ha riferito Angelantoni.
Il nuovo Vice Presidente del Kyoto Club ha spiegato dove esistono ancora alcune barriere da superare: “Dalla mia prospettiva, osservo che l’evoluzione del settore energetico non è più legata esclusivamente alla tecnologia o ai costi di produzione, ma da politiche che non riescono ad adattarsi, con la stessa velocità , alle innovazioni del settore delle energie rinnovabili.”
In merito alla nomina a Vice Presidente del Kyoto Club ha detto: “c’è grande soddisfazione per questo nuovo incarico, in una realtà  che gode di premesse uniche per apportare un contributo prezioso ai dibattiti aventi per oggetto politiche di intervento, mirate e incisive, nel settore energetico-ambientale.”
Completa il quadro della Vice Presidenza del Kyoto Club il dottor Francesco Ferrante, componente della Segreteria Nazionale di Legambiente e ambientalista di lungo corso, oltre che attento conoscitore delle tematiche energetiche.
“Il Kyoto Club è nato prima ancora che il protocollo di Kyoto entrasse in vigore. E’ stata una scommessa per molte realtà , imprenditoriali e associative, che sulla sostenibilità  e sull’innovazione tecnologica hanno voluto scommettere prima di altri”, ha detto Ferrante.
Anche lui traccia una linea d’azione per il futuro dell’associazione: “Oggi alla vigilia di Copenhagen, dove il mondo auspicabilmente farà  un ulteriore passo avanti oltre Kyoto, ma anche nel pieno della crisi economica, il Kyoto Club rappresenta la punta avanzata di quella parte del nostro sistema economico che ha deciso di puntare proprio sulla “green economy” per affrontare le sfide di questa epoca”.
“Nei prossimi mesi ci impegneremo perché questa sfida sia finalmente raccolta anche dai decisori politici che – ha aggiunto – nel nostro Paese hanno sempre mostrato ritardi, che ormai non possono essere più accettati”.