“La notte del 21 luglio del 2001, quando decine di persone inermi nella scuola Diaz furono vittime di torture da parte delle forze di polizia, costituisce uno dei punti più bassi della storia della nostra Repubblica. Nel 2001 eravamo a Genova con Legambiente, e toccammo con mano un clima e un criterio di gestione dell’ordine pubblico del tutto estraneo allo stato di diritto, e simile piuttosto ad una dittatura da stato sudamericano”.
Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“La sentenza della Corte di Strasburgo – continuano Della Seta e Ferrante – mette nero su bianco ciò che una distorta concezione della ragion di stato ha sempre inteso negare, ovvero che a Genova ci fu un organico disegno repressivo e di tortura, e una catena di comando funzionale a esso. E’ triste che si sia dovuto attendere la sentenza dell’Europa per vedere riconosciuta questa evidente verità . A questo punto la politica italiana per riconquistare in merito dignità e credibilità deve approvare senza più ritardi la legge che introduce il reato di tortura nel nostro ordinamento”.