La Commissione Ambiente sarà in Sicilia lunedì e martedì prossimi (26 e 27 marzo), per visitare i siti industriali altamente inquinanti di Priolo e Gela.
“Solo investendo in nuove tecnologie e nuove professionalità – ha continuato Ferrante – partendo proprio dal patrimonio di tecnici ed esperti locali, sarà possibile offrire un futuro diverso alle due industrie e alle località che le ospitano. E’ necessario mettere in sicurezza gli impianti affinché non si ripetano ancora gli incidenti che negli ultimi anni hanno messo in pericolo i lavoratori e le popolazioni già duramente messe alla prova dagli effetti sanitari dell’inquinamento provocato dai due poli industriali. Per decenni infatti, di non liportuali sito dei sedimenti, senza prescindere dalla necessità di non bloccare nsabilità delle bonifiche per intervetutta la zona industriale del siracusano è stata devastata da una politica industriale dissennata di cui oggi la popolazione sta pagando il prezzo altissimo dato dall’alta incidenza di malformazioni congenite e malattie tumorali”.
Il rilancio della chimica in Italia deve passare attraverso l’innovazione, la ricerca, il ripensamento delle tecnologie produttive, finalizzati ad una maggiore sostenibilità ambientale, obbligate, perché no, anche dalle nuove normative sempre più stringenti.
L’ industria chimica può avere un futuro nel nostro Paese a patto che si mettano in campo azioni concrete sul territorio che vadano nella direzione di una progressiva riduzione degli impatti ambientali. Bonificando in tempi non geologici i suoli e le falde inquinate da anni di lavorazioni, mettendo in campo a tal proposito adeguate risorse economiche ed umane. Investendo in tecnologie sempre più pulite e producendo beni sempre più innovativi e di elevata qualità ambientale. Indirizzando una volta per tutte la chimica italiana verso un futuro sempre più verde.