Il senatore FERRANTE (PD) si pone in maniera fortemente critica sul disegno di legge n. 3271. L’impostazione del medesimo, infatti, sembra collocarsi in una linea di sostanziale continuità con l’attuale modello di difesa, in un momenti in cui sarebbe invece necessaria una profonda riflessione sui sostanziali cambiamenti che hanno interessato lo scenario geopolitico di riferimento e le necessità finanziarie. Del resto, tale esigenza è stata recentemente espressa da numerose e rilevanti associazioni, e si è altresì concretizzata in un appello al Parlamento. Peraltro, in un momento particolarmente drammatico per il Paese (connotato da obiettive difficoltà economiche e da una dolorosa revisione dello stato sociale), il disegno di legge non sembra configurare alcun risparmio effettivo, limitandosi a spostare risorse da un capitolo all’altro e, segnatamente, dal personale agli investimenti. Inoltre, laddove le modalità di intervento sul personale -civile e militare- sono puntualmente specificate, nulla viene detto in ordine agli investimenti nei sistemi d’arma (dove il budget previsto sarebbe già stato ampiamente superato), dando luogo a preoccupanti eccessi nella delega legislativa. Infine, spicca l’assenza della prescrizione di opportuni controlli da parte della Corte dei conti e del Ministero dell’economia (previsti, ad esempio, nel parallelo provvedimento di riforma della Protezione civile).
Conclude invitando la Commissione a tenere conto anche delle recenti evoluzioni dello scenario europeo. Recentemente, avrebbe infatti avuto luogo un cruciale incontro tra i governi della Gran Bretagna, della Francia e della Germania, conclusosi con un impegno rafforzato per investimenti comuni, ingiustificatamente trascurato da parte italiana.