Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-06469
presentata da
FRANCESCO FERRANTE
mercoledì 21 dicembre 2011, seduta n.649
FERRANTE – Al Ministro della giustizia – Premesso che sono numerosi gli articoli apparsi su quotidiani siciliani – quali “Magma” e “La Civetta di Minerva” – da cui emergerebbero legami da chiarire tra esponenti della magistratura siracusana e catanese e avvocati che esercitano la professione nelle stesse città che si evidenziano di seguito;
premesso altresì che a quanto risulta all’interrogante: il Giudice dell’udienza preliminare dottoressa Laura Benanti del tribunale di Catania, con sentenza n. 38/09 del 14 gennaio 2009 pronunciata ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura penale – depositata in cancelleria il 19 gennaio 2009 – ha condannato ad undici mesi di reclusione, con sospensione della sospensione della pena, Piero Amara, avvocato del Foro di Catania, e Vincenzo Tedeschi, cancelliere in servizio presso la Procura della Repubblica di Catania, per rivelazione di segreti d’ufficio e altro; inoltre l’avvocato Amara è stato condannato anche per aver promosso la cooperazione nel reato e diretto l’attività del Tedeschi;
l’avvocato Piero Amara, nel tempo, ha costruito una rete di piccole società nelle quali egli stesso o la sorella Serafina o la moglie Sebastiana Bona sono soci;
la Gi.da. Srl., che avrebbe sede presso uno studio legale di Augusta preso il quale pare si appoggi lo stesso avvocato Amara, è una società che opera nel campo dello smaltimento dei rifiuti e che ha come amministratore delegato tale Carlo Lena e come soci Sebastiana Bona, Attilio Luigi Maria Toscano ed Edmondo Rossi. Carlo Lena è presente in altre sei società riconducibili agli Amara, Sebastiana Bona è moglie di Piero Amara, Attilio Luigi Maria Toscano è figlio del dottor Giuseppe Toscano (già procuratore aggiunto alla Procura di Siracusa, oggi aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia-DDA catanese, e Edmondo Rossi è figlio del dottor Ugo Rossi (Procuratore capo di Siracusa, già aggiunto presso la DDA catanese per il Siracusano);
Attilio Toscano, oltre ad essere socio della Gi.da. Srl, è un avvocato che in molti procedimenti giudiziari affianca l’avvocato Amara, quali ad esempio le vicende di Siracusa che riguardano Open Land e la SAI 8;
la vicenda Open Land viene così riassunta dai summenzionati organi di stampa: l’ingegner Natale Borgione, dirigente dell’ufficio urbanistica del Comune, valendosi dei diversi vincoli archeologici e paesaggistici che gravano sulla zona, si era fermamente opposto al progetto degli imprenditori Frontino che volevano trasformare la ex Fiera del Sud in un grande centro commerciale; a un certo punto, gli imprenditori accusarono il dirigente comunale di avere premuto nei loro confronti per far nominare un suo tecnico di fiducia come direttore dei lavori; pertanto Natale Borgione finiva agli arresti domiciliari e il Comune dimissionava l’ingegnere sostituendolo con un altro dirigente, il quale revocava il precedente diniego e consentiva ai Frontino di riprendere i lavori;
è importante evidenziare che l’accusa verso il funzionario, non avendo fondamento, decadde e i giudici del Riesame non solo ne ordinarono la scarcerazione ma delinearono una ipotesi di corruzione diametralmente opposta a quella configurata dai Frontino;
si sottolinea che le indagini e la conseguente richiesta cautelare (poi annullata) furono condotte dal dottor Musco e dal procuratore Rossi; tra gli avvocati che hanno curato gli aspetti civili, penali e amministrativi, ci sono l’avvocato Piero Amara e l’avvocato Attilio Luigi Maria Toscano;
dalle stesse indagini giornalistiche risulta che il procuratore Toscano si era già occupato di altre vicende che interessavano direttamente l’avvocato Amara: il caso dell’ispezione di villa Corallo ad Augusta e la denuncia presentata contro il cugino dell’avvocato Piero Amara, Pietro, per infedele patrocinio;
a margine dell’indagine Mare Rosso, fu presentata, peraltro, una denuncia (procedimento penale nr. 5898/08) nella quale si lamentava il mancato rispetto degli accordi con i dipendenti dell’Eni (società difesa dall’avvocato Piero Amara); il procuratore Toscano accertò che il denaro arrivato ad alcuni dipendenti era transitato dal conto della Gida Srl, società riferibile agli Amara, e che gli accordi erano stati conclusi con l’avvocato Piero Amara; oggi questa società ha tra i suoi soci il figlio dello stesso procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e il figlio del procuratore Rossi;
la vicenda Sai 8 è invece così raccontata: Nicola Bono, ancor prima di candidarsi alla presidenza della Provincia, aveva manifestato pubblicamente il suo dissenso sulla gestione del servizio idrico provinciale da parte di Sai 8, perché riteneva fosse ottemperato il capitolato d’appalto che obbligava la società a dimostrare la piena disponibilità delle risorse finanziarie per gli investimenti entro sei mesi dall’aggiudicazione; diventato Presidente della Provincia e perciò anche Presidente dell’assemblea dei soci, più volte Bono sollecitò Sai 8 al rispetto del contratto, fino a quando inviò alla Sai 8 una diffida formale con un termine perentorio entro il quale avrebbe dovuto produrre la relativa certificazione, pena il recesso dell’affidamento; ma, proprio nell’avvicinarsi della scadenza del termine, il presidente Bono venne iscritto nel registro degli indagati in quanto i magistrati avevano intercettato due imprenditori che parlavano fra di loro, uno dei quali rivelava all’altro che il Presidente aveva brigato per fare assumere un suo uomo nella dirigenza societaria; pertanto Bono si dimise da Presidente dell’assemblea, cedendo il passo poi a un commissario regionale; la Sai 8 ha continuato quindi a gestire il servizio idrico nonostante la posizione di 12 sindaci che non consegnarono gli impianti e la durissima sentenza del Cga (Consiglio di giustizia amministrativa); anche in questo caso gli avvocati che si occupano della vicenda sono: Piero Amara, Giuseppe Calafiore e Attilio Luigi Maria Toscano;
l’ingegner Torrisi, che è il figlio dell’attuale terza moglie del procuratore di Siracusa Ugo Rossi era stato nominato direttore tecnico della Sai 8 poco dopo la nomina del marito della madre a procuratore di Siracusa; inoltre lo stesso ingegner Torrisi è legato da rapporti di fiducia col sostituto procuratore Maurizio Musco in quanto era stato nominato come consulente da Musco in alcuni procedimenti penali relativi a reati ambientali;
altra circostanza riportata dalle inchieste dei media è quella relativa a un nuovo procedimento penale che è stato incardinato innanzi ai sostituti Bisogni e Boschetto per lo sversamento in mare dal depuratore gestito dalla Sai 8 di acque inquinanti nel porto di Siracusa, per il quale sarà senz’altro motivo di imbarazzo il fatto che il procedimento per lo sversamento in mare del depuratore gestito dalla Sai 8, il responsabile tecnico, e quindi possibile indagato, è il figliastro del procuratore capo Ugo Rossi;
inoltre emerge dalla lettura degli articoli di stampa che l’avvocato Amara ha avuto in studio a Catania, in corso Italia, un collega praticante che oggi ha studio nel medesimo posto e le medesime utenze telefoniche dove qualche mese addietro si trovava lo studio che fu di Amara: si tratta del dottor Sebastiano Miano; questi è amministratore di una società, la Panama Srl con sede in Priolo; nella visura camerale della società, i soci sono due, Maurizio Musco e Pasqua Musco: il primo è il sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa, la seconda è la sorella, quindi amministratore della società Panama è un praticante (o ex praticante) dell’avvocato Amara e i soci sono il dottor Musco e la sorella;
un fratello del magistrato, Carmelo Musco, è socio della Novalux Srl insieme ad Angela Formica, in comune la Panama e la Novalux hanno anche l’indirizzo di posta certificata e la ragione sociale, costruzione di impianti fotovoltaici; la Panama Srl ha chiesto al Comune di Augusta l’autorizzazione alla costruzione di un impianto sul terreno di proprietà di un’altra società, la Geostudi Srl – con sede ad Augusta in via Megara 41, di proprietà di Piero Amara, Serafina Amara e, amministratore, tale Roberto Formica;
è importante evidenziare che sabato 17 dicembre 2011, all’indomani del loro ultimo articolo di denuncia, i giornalisti Oddo e De Michele de “La Civetta di Minerva”, sono stati denunciati da quattro imprenditori siracusani di estorsione consumata e di estorsione tentata. La notizia è stata resa pubblica dal giornale siracusano “Diario Doc”: lascia perplessi ed è forse paradossale che ad occuparsi della denuncia ai danni dei due giornalisti sia proprio la Procura di Siracusa, sulla quale i due giornalisti hanno più volte scritto;
è importante riportare che il Consiglio superiore della magistratura (CSM), nella seduta del 6 maggio 2009, rispondendo al quesito “Assunzione della qualità di socio di Srl da parte di magistrato”, ha adottato una delibera con la quale dichiarava, tra le altre cose, che il magistrato non incorre nel divieto di cui all’art. 16 del regio decreto n. 12/1941, se costituisce una società di capitali, limitandosi ad assumere in essa la qualità di socio, senza però svolgere attività di amministrazione; non è sottoposto all’esercizio di poteri autorizzatori da parte del CSM in ordine alla costituzione di società di capitali ed all’assunzione nelle medesime della qualità di socio; ma è tuttavia tenuto a procedere ad una valutazione della compatibilità in concreto dell’attività esercitata e delle forme adottate con le condizioni di credibilità e prestigio e con l’immagine di correttezza ed indipendenza richieste per l’espletamento della funzione giudiziaria e indissolubilmente connesse all’appartenenza stessa all’ordine giudiziario”;
infine è importante riportare la richiesta della sottosezione dell’Associazione nazionale magistrati (ANM) di Siracusa che si è espressa, in data 5 dicembre 2011, a favore dell’annunciata volontà del Procuratore della Repubblica di Siracusa di richiedere al CSM l’apertura di una pratica a tutela a seguito dei numerosi articoli di stampa apparsi su alcuni periodici locali in ordine alla sussistenza di cointeressenze economiche tra magistrati della Procura della Repubblica di Siracusa ed alcuni avvocati del libero foro. Inoltre hanno sottolineato che qualora rispondesse il tutto a verità, questo getterebbe ombre sulla terzietà dei magistrati coinvolti, terzietà che è elemento indispensabile per un credibile esercizio della giurisdizione. Inoltre la sottosezione ANM auspica che, nel più breve tempo possibile, tutti gli organi istituzionalmente investiti dalla questione compiano le attività e pongano in essere gli atti di loro competenza affinché venga fatta immediata chiarezza in ordine a quanto rispondente al vero, quanto non possa ritenersi tale e quanto sia, eventualmente, oggetto di strumentalizzazione da parte di chi può avere oggi interesse a screditare gli uffici inquirenti e a condizionarne l’operato,
si chiede di conoscere se il Ministro in indirizzo non ritenga di assumere urgenti iniziative di carattere ispettivo nei Tribunali di Catania e di Siracusa, in relazione ai fatti esposti in premessa affinché sia resa al più presto chiarezza sull’intera vicenda.
(4-06469)