“Troviamo francamente indecente che il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini si schieri con la Libia di Gheddafi in una vicenda che contrappone palesemente un governo dittatoriale a una democrazia come la federazione svizzera”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e Claudio Micheloni.
“La vicenda che sta contrapponendo la Libia alla Svizzera – dicono i tre senatori democratici – è ormai una guerra diplomatica assai delicata. Comprendiamo la volontà di mediazione dell’Italia, visti i rapporti del nostro paese con la Libia, e dunque capiamo il tentativo svolto dal ministro Frattini con il viaggio a Tripoli. Tuttavia è chiaro che, se da un lato è necessario superare pacificamente l’attuale situazione di conflitto diplomatico, dall’altro è evidente che il nostro Paese non può esercitare una pressione unilaterale sulla federazione svizzera per il superamento della black list, accogliendo in questo modo completamente le ragioni della Libia, la quale peraltro sta operando una ritorsione non solo nei confronti del paese d’Oltralpe ma anche, in modo pretestuoso, di tutti gli stati europei aderenti al trattato di Schengen, tra i quali l’Italia. E’ assolutamente necessario che l’Italia recuperi lucidità nelle valutazioni e che corregga il tiro della propria azione diplomatica operando per una soluzione equilibrata dell’intera vicenda. La ragione di Stato – concludono i tre senatori del Pd – non può sconfinare in atteggiamenti che privilegino le pretese di un regime come quello di Tripoli rispetto alle ragioni del diritto e della legalità internazionali”.