OCCORRONO SANZIONI PER CHI NON SMALTISCE GLI HCFC
“Credevamo di esserci liberati di alcune sostanze che da anni sono state individuate come responsabili del buco dell’ozono e che da tempo sono state messe al bando,ma in Italia sono ancora diffusissime e potenzialmente pericolose.
Nel Paese infatti solo una piccola parte delle 1500 tonnellate di HCFC , le sostanze che impoveriscono l’ozono essendo potenti gas a effetto serra, sono state inviate nei centri di raccolta e recupero previsti dalla legge in Italia sin dal 2001.
Occorre portare a termine la raccolta nei tempi più rapidi possibili, perché il più comune HCFC utilizzato è circa duemila volte più potente dell’anidride carbonica nell’aumentare il riscaldamento globale.”
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile delle politiche relative ai cambiamenti climatici per il Pd, che ha presentato in merito un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente.
“A distanza di 11 anni – continua Ferrante – bisogna constatare che, nonostante il preciso obbligo di smantellamento sancito poi da un decreto ministeriale del 2005, la raccolta degli HCFC, specie quelli ad uso antincendio, è estremamente carente.
La principale causa della mancata applicazione del decreto è certamente dovuta all’assenza di un chiaro quadro di sanzioni per chi possiede ancora questo tipo di impianti.”
“Questi impianti antincendio – conclude Ferrante – si trovano in edifici pubblici, aziende, ospedali, per cui occorre procedere ad una rapida operazione di ricognizione per avviare lo smaltimento degli HCFC, prevedendo finalmente delle sanzioni per chi insiste nell’utilizzare prodotti altamente dannosi.”
Roma 16 marzo 2012