“Il Centro di identificazione e espulsione di Ponte Galeria a Roma è un’autentica anomalia del sistema giudiziario italiano, una galera di fatto per chi non deve scontare nessuna condanna ma che, solo per il fatto di non essere in possesso di un permesso di soggiorno valido, deve attendere fino a sei mesi per poter essere rilasciato. Una situazione intollerabile e potenzialmente pericolosa, indegna di un paese civile, alla quale vanno date risposte”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante che preannuncia in merito un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, dopo la sua visita ispettiva di ieri al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, nei pressi di Roma, in occasione dell’iniziativa promossa dai radicali per controllare i centri per immigrati di tutta Italia.
“Il Cie di Ponte Galeria – continua Ferrante – si presenta in maniera inequivocabile come una galera, con sbarre, cancelli chiusi a chiave e orari di visita regolamentati, con la sola differenza che il personale preposto non è composto da guardie carcerarie ma da operatori della Croce Rossa e pochi funzionari di Polizia, che operano con assoluta carenza di mezzi e fondi. La manutenzione delle strutture che accolgono i cittadini extracomunitari è assolutamente insufficiente: il sistema di riscaldamento è praticamente fuori uso e manca l’acqua calda, mentre i bagni sono in gran parte inagibili. Le difficoltà affrontate dalla Croce Rossa sfiorano il paradosso: ad esempio l’interruzione dell’accordo con la Asl Roma D rende difficilissima anche la prescrizione di un comune medicinale.”
“Se a ciò si aggiunge che nel centro, che ospita 257 persone, vi è un solo psicologo, un solo mediatore linguistico-culturale e una solo consulente per l’assistenza legale, e non si praticano nessuna delle attività che di solito impegnano i detenuti, è facile comprendere come la situazione nel Cie sia potenzialmente ad alto rischio, oltre a costituire la prova tangibile dell’abnormità prodotta dal ‘pacchetto sicurezza’, legge da cambiare al più presto.” – conclude Ferrante.