Mantenere gli impegni presi, gli italiani lo sanno bene, non è un pregio del premier Berlusconi. Lo sanno bene anche le istituzioni internazionali che a pochi giorni dalla conferenza Onu sugli Obiettivi del Millennio,
nella classifica degli Stati impegnati nei finanziamenti per gli aiuti
allo sviluppo, relegano l’Italia al penultimo posto.
Auguriamoci che la politica degli annunci sia finita, e che in nome della dignità del nostro Paese e per il rispetto degli accordi internazionali vengano finalmente erogate quelle risorse che in gran parte sono rimaste solo sulla carta.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Durante la Conferenza Onu sul clima di Copenaghen Berlusconi annunciò, qualificandola come un’offerta generosa, lo stanziamento a sostegno dei Paesi in via di sviluppo di 200 milioni di euro l’anno per tre anni, nell’ambito del pacchetto clima.
Quei soldi – continuano i senatori del Pd – come del resto il fondo ‘Aquila Food Security Initiative’ (20 miliardi di dollari in tre anni contro la fame), non si sa che fine abbiano fatto.Quel che è certo è che l’Italia si era impegnata a destinare lo 0,7% del proprio Prodotto Interno Lordo (PIL) all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo entro il 2015, ma siamo così indietro sulla tabella di marcia che si raggiungerà nel 2010 solo circa lo 0,10%.
Rispetto alla Legge Finanziaria per l’anno 2008 nella manovra del 2010 c’è stato un taglio drammatico di 402 milioni di euro. La manovra del 2010 non arriva dunque a coprire nemmeno gli impegni economici presi dall’Italia per i fondi multilaterali e le Banche di sviluppo”.
“Vedremo – concludono gli esponenti del Pd – se con la prossimafinanziaria il Governo vorrà far fede agli impegni internazionali, e non
voglia invece nuovamente essere l’unico tra i grandi paesi donatori che giustifica i tagli alla cooperazione trincerandosi dietro la scusa della crisi economica .”