Green economy in Umbria: accordo Regione – E.On esempio di ottima sinergia

“Il protocollo d’intesa firmato tra la Regione Umbria e E.ON per lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili nel territorio è il miglior esempio di buona sinergia tra la realtà  istituzionale e quella imprenditoriale, e dimostra che la green economy attraverso ricerca e innovazione può garantire uno sviluppo solido e duraturo.”

Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, commentando la presentazione del protocollo di intesa tra Regione Umbria e E.ON Italia.

 

“Produrre energia verde, puntando su progetti innovativi in materia di fotovoltaico, idroelettrico, eolico e biomasse, è già  di per sé  un operazione che mette insieme la redditività  e la sostenibilità  ambientale.

Se poi questo – aggiunge Ferrante – avviene nel contesto del tessuto socio economico umbro, che ha enormi potenzialità  e basi solide, ma anch’esso minacciato dalla crisi di questi ultimi anni, si possono raggiungere ottimi risultati in termini di produzione e di opportunità  lavorative.

Il polo idroelettrico ternano, insieme a quello della chimica green, costituiscono infatti la rampa per il rilancio occupazionale del settore industriale della regione.

A chi vede nel traguardo europeo del 20/20/20 un ostacolo allo sviluppo delle imprese e un peso all’ industria occorrerebbe contrapporre il protocollo tra E.ON Italia e regione Umbria,che hanno fatto dello sviluppo del’energia rinnovabile, fatta sul territorio e con le forze del territorio, in primis l’Università  di Perugia, il volano per una nuova crescita.

Non si può che ringraziare di questo la Presidente Catiuscia Marini, che fin dall’inizio del suo mandato ha mostrato particolare attenzione a queste tematiche, tenendo la delega e occupandosi personalmente dello sviluppo della green economy.

Una bella giornata dunque per l’Umbria, l’ambiente e anche per tutta l’Italia, perché proprio oggi la Corte di Cassazione ha giustamente deciso che il referendum sul nucleare si terrà , e pertanto – conclude Ferrante –  votando quattro ‘sì’ il 12 e 13 giugno sarà  possibile vincere un’altra battaglia di civiltà  per il nostro Paese .”