E’ grave e non giustificabile l’impugnazione decisa dal Governo della legge della regione Lazio sull’acqua, che rappresenta la traduzione normativa della vittoria dei cittadini che hanno combattuto e poi votato al referendum perché l’acqua restasse un bene di tutti. Impugnare una legge che chiaramente è in linea con l’esito referendario e che riconosce la tutela pubblica su un bene comune, scarso e limitato come l’acqua, è uno schiaffo alla volontà dei 27 milioni di italiani che avevano votato in tal senso. Il referendum sull’acqua pubblica, che ha visto come poche volte nella storia della democrazia del nostro Paese una partecipazione enorme di cittadini e movimenti, era stato proposto per garantire l’accesso ad un bene comune con una gestione pubblica e partecipativa. Richiamare dunque i principi della concorrenza per giustificare l’impugnazione non è francamente accettabile, e proprio nelle ore in cui a Venezia è stato sollevato il coperchio sull’ennesimo caso di corruzione diffusa nell’amministrazione della cosa pubblica, segna drammaticamente la distanza esistente della politica dai cittadini”.
Così in una nota la Direzione di Green Italia.