“Altro che tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania, il disegno di legge che il consiglio regionale campano si appresta ad approvare domani ha tutte le potenzialità per assestare il colpo decisivo ad un territorio fragilissimo, già martoriato da decenni di illegalità , di abusivismo, di incuria, ma che nonostante tutto conserva ancora aree preziosissime.
Chiediamo con un’interrogazione urgente ai Ministri competenti di attivarsi nell’ambito delle proprie competenze al fine di accertare se la regione Campania nell’approvare questo disegno di legge non violi espressamente le proprie prerogative istituzionali e rischi di compromettere ulteriormente il proprio territorio, a partire dalla Costiera Sorrentino-Amalfitana , uno dei paesaggi più celebri e celebrati d’Italia e del mondo.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, in merito al disegno di legge “Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania” che la giunta regionale campana guidata dal Governatore pidiellino Stefano Caldoro vorrebbe approvare domani.
“La nuova legge – continuano i senatori del Pd – prevede di modificare il Piano Urbanistico Territoriale (PUT) della Penisola Sorrentina-Amalfitana. Sarebbero così nuovamente affidati alla pianificazione dei singoli comuni le delicatissime aree pedemontane ed i versanti montani, con il conseguente via libera al “piano casa” della Campania, che acquisterebbe direttamente efficacia nel cuore dell’ecosistema e del paesaggio della Penisola.
Questa deregulation normativa presenta caratteri di incostituzionalità , e ha tutto il sapore di un’escamotage per utilizzare strumenti di politica ambientale – già applicati in contesti di trasformazione e riqualificazione di preesistenze industriali e minerarie – per condonare abusi e scempi in zone di grande valore paesaggistico stravolti dall’abusivismo edilizio.”
“Chiediamo ai ministri dell’Ambiente, dell’Interno e dei Beni culturali – concludono i senatori del Pd – di valutare attentamente l’operato della Regione Campania, che presenta analogie con quanto accaduto col piano casa Lazio impugnato dal precedente Governo, perché l’intento di cementificare e speculare a discapito del territorio campano è di tutta evidenza