“L’abolizione retroattiva dell’ obbligo del GSE di riacquisto dei certificati verdi, la misura prevista dal Governo e contenuta nell’articolo
45 della manovra finanziaria, ha sollevato le proteste dell’opposizione, degli operatori del settore e delle associazioni.
Oggi durante la sua audizione in Commissione Bilancio al Senato anche il presidente di Confindustria Marcegaglia ha ribadito che questa norma crea
problemi per gli investimenti in corso e ne ha chiesto lo stralcio.
L’articolo 45 non porterebbe un euro in più alle casse dello Stato, mentre sarebbe una condanna a morte per migliaia di posti di lavoro e per un
settore che ha avviato investimenti per miliardi di euro.”
Lo dichiarano il senatore Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per il cambiamento climatico del Pd, e il senatore del Partito democratico
Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione Ambiente.
“Abbiamo molto apprezzato – spiegano i senatori Ferrante e Della Seta – ciò che ha detto Marcegaglia sia sulla necessità di cancellare l’articolo 45,
sia quando ha definito ‘fondamentale’ la proroga dello sconto fiscale del 55% per le ristrutturazioni edilizie che prevedano risparmio energetico,
una misura introdotta dal Governo Prodi e che da tempo chiediamo al Governo di prorogare anche per gli anni prossimi”.
“Le associazioni che rappresentano il settore delle rinnovabili hanno concluso oggi in Commissione Ambiente le loro audizioni, presentando dati
che illustrano chiaramente quale sia l’apporto di questo settore non solo al mercato energetico italiano, ma a tutto il sistema Paese: se venisse
confermata l’abolizione dell’obbligo del GSE di riacquistare i certificati verdi ben 9000 posti di lavoro attualmente in essere sarebbero a rischio, e
verrebbe compromessa la possibilità dell’incremento di nuove 15000 unità che il mercato in espansione faceva prevedere fino a pochi giorni fa. Ben 4
miliardi e mezzo di euro investiti in impianti – sottolineano gli esponenti democratici – rischiano di venir bruciati per colpa di una norma che non
trova spiegazione. “C’e certamente bisogno di riformare il meccanismo di incentivazione delle rinnovabili per permettere al settore di proseguire in
quei progressi che finalmente hanno permesso nel 2009 la produzione record di 66TWh (un quarto di tutta l’energia elettrica prodotta in Italia), senza
pesare troppo sulle bollette elettriche tenendo conto dell’innovazione tecnologica. Ma per farlo bisogna pensare a un disegno organico , non certo
a queste misure improvvide e pericolose” concludono i senatori Pd.