Governo chiude il Museo di via Tasso e cancella la memoria dell’antifascismo

“Dopo  il  taglio  dei  fondi  destinati  al  Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano  e della Shoah di Ferrara a cadere sotto la scure di Tremonti è il
Museo  Storico  della  Liberazione  di  Roma  di  via Tasso, che rischia di
chiudere  a  fine  anno:  senza gli stanziamenti previsti del Ministero dei
Beni  culturali,  l’edificio che durante l’occupazione nazifascista di Roma
divenne  tristemente  famoso  come  luogo  di reclusione e tortura da parte
delle SS per oltre 2000 antifascisti, è destinato a chiudere i battenti. Ci
auguriamo che il ministro Bondi, al quale abbiamo rivolto un’interrogazione
urgente,  intervenga  quanto prima per assicurare i fondi previsti. Se così
non   sarà   quella  del  Governo  risulterà   come  una  scelta  deliberata,
impossibile  da  giustificare  con ragioni di contabilità  trattandosi di un
contributo  annuale  di  50mila  euro, e che dimostrerebbe l’estraneità  del
centrodestra ai valori sui quali si fonda la nostra Repubblica”.
Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
“Migliaia  di  persone ogni anno si recano a visitare il luogo che ospita a
Roma  la  memoria  di  quegli  anni  terribili, ma evidentemente il Governo
colpisce  indiscriminatamente  senza badare all’utilità  sociale e culturale
dei diversi destinatari di finanziamenti pubblici.
La  chiusura  del  museo  di  via  Tasso  –  concludono i senatori del Pd –
sarebbe un’offesa alla città  di Roma, medaglia d’oro al valore militare per
la guerra di Liberazione, e un’intollerabile sfregio alla memoria dei tanti
partigiani ed ebrei vittime della violenza nazifascista”.