GOLETTA DEI LAGHI DI LEGAMBIENTE SUL TRASIMENO

COLTURE IDROVORE, CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA, SVILUPPO URBANISTICO SREGOLATO: ECCO I FATTORI DI RISCHIO PER LA SALUTE DEL TRASIMENO LEGAMBIENTE: “LA DIFESA DEL TRASIMENO PRIMO PASSO PER FAR CRESCERE L’ECONOMIA LOCALE IN MODO DUREVOLE E SOSTENIBILE”

Colture idrovore ed estensive, lottizzazioni edilizie scriteriate, sviluppo disordinato delle periferie e delle aree industriali dei comuni rivieraschi: ecco i fattori che secondo Legambiente hanno messo a rischio lo stato di salute del lago Trasimeno, che in dieci anni ha visto una costante diminuzione delle acque, fino a raggiungere un livello di almeno un metro e mezzo sotto lo zero idrometrico. A parlare dei problemi e delle risorse del quarto lago più grande d’Italia sono stati oggi il Senatore Francesco Ferrante direttore generale Legambiente, Sauro Cristofani assessore all’Ambiente della Provincia di Perugia e Vanessa Pallucchi presidente Legambiente Umbria in occasione di un giro in barca lungo le rive del Trasimeno organizzato nell’ambito della Goletta dei laghi di Legambiente, la campagna per la tutela e il monitoraggio delle acque lacustri italiane realizzata con il contributo di Coou (Consorzio obbligatorio degli oli usati) e il Cobat (Consorzio obbligatorio batterie esauste). “Quella dei laghi – ha dichiarato Francesco Ferrante direttore generale Legambiente – è una fetta importante del nostro patrimonio paesaggistico, naturale e culturale, che non ha nulla da invidiare alle più belle e prestigiose mete turistiche costiere del Bel Paese. Eppure la loro importanza ecologica ed economica è troppo spesso sottovalutata e il loro fragile ecosistema minato dal peso delle attività  umane. Il Trasimeno è uno dei laghi a più alto grado di antropizzazione, con forti pressioni non solo turistiche ma anche residenziali direttamente sulle rive. àˆ dunque dalla difesa della risorsa lago, da una corretta gestione del territorio e da scelte urbanistiche che tutelino l’ambiente, che si deve partire per far crescere l’economia locale in modo durevole e sostenibile. Non a caso proprio il miglioramento delle condizioni ambientali generali in questo ultimo anno ha coinciso con un rilancio anche turistico ed economico dell’area. Una prova di più che tutela dell’ambiente e rilancio dello sviluppo, dappertutto e soprattutto in Umbria, devono andare a braccetto”. La piovosità  eccezionale degli ultimi due anni ha permesso al Trasimeno di uscire da una lunga crisi idrica, che ha avuto pesanti ripercussioni su attività  tradizionali come la pesca e il turismo, e dato l’opportunità  di uscire dall’emergenza e ripensare lo sviluppo dell’area in termini differenti rispetto al passato. Sono stati regolamentati gli attingimenti agricoli (in estate sono stati autorizzati solo quelli a goccia), incentivata la dismissione delle colture idrovore a favore di quelle tradizionali, ripristinata una corretta manutenzione del territorio. Si è inoltre aperto un tavolo promosso dalla Comunità  Montana nell’ambito del processo di Agenda 21 sulla sostenibilità  del turismo, che ha promosso una partecipazione estesa verso l’obiettivo della qualità  territoriale. “Queste azioni – ha dichiarato Vanessa Pallucchi presidente Legambiente Umbria – sembrano finalmente indicare nelle scelte dell’amministrazione una inversione di tendenza rispetto agli anni passati nella gestione del territorio. Anche se a nostro avviso i Comuni rimangono ancora troppo sedotti dal mattone, con il rischio che un’espansione edilizia scriteriata metta a rischio l’altra vera risorsa del lago che è il paesaggio”. Legambiente inoltre gestisce da 10 anni l’Oasi naturalistica La Valle, che effettua monitoraggi sull’avifauna, fa attività  di sensibilizzazione ambientale e conoscenza del territorio, dando un contributo notevole al monitoraggio sullo stato di salute del lago. In Umbria la Goletta dei laghi è realizzata con il contributo e il patrocinio della Provincia di Perugia e della Comunità  Montana Associazione dei Comuni del Trasimeno – Medio Tevere.

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