Energia: stupisce Confindustria contro capacity payment. Dimentica privilegi da 1 mld di euro per industrie energivore

E INTANTO IL GOVERNO DIFENDE IL VECCHIO E INQUINANTE OLIO COMBUSTIBILE 

“Stupisce l’atteggiamento di Confindustria nei riguardi dei costi della bolletta energetica: da un lato lancia l’allarme paventando nuovi costi per l’emendamento bipartisan approvato alla Camera che prevede giustamente la  remunerazione dei servizi di flessibilità , necessari in questa fase di transizione in cui aumenta la produzione da rinnovabili, assicurati dagli impianti di produzione di energia elettrica più efficienti.

Ma furbescamente tace sul fatto che i grandi gruppi più  energivori da anni sono beneficiari, a spese ovviamente dei cittadini, di una cifra che oscilla annualmente tra 1 miliardo e 1,2 miliardi di euro in maniera del tutto ingiustificata: infatti metà  di quei benefici è prevista per l’interrompibilità  prevista 10 anni fa e che oggi in presenza di overcapacity non serve a nulla e l’altra metà  per la fittizia possibilità  di comprare dall’estero che consente uno sconto per gli energivori che poi si scarica sulle bollette di tutti.”

Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile energia e politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd.

 

“L’emendamento bipartisan sul capacity payment approvato nei giorni scorsi al decreto sviluppo presentato dall’ex sottosegretario Saglia – continua Ferrante – ha lo scopo di omogeneizzare l’erogazione di energia elettrica, perché grazie al fotovoltaico durante il giorno i consumi nazionali vengono coperti in larga parte dalla fonte rinnovabile e non inquinante, rendendo però giustamente necessario che gli impianti a ciclo combinato siano sempre pronti a sopperire ad eventuali necessità  aggiuntive.

In questo modo il capacity payment riconoscerebbe giustamente agli impianti a ciclo combinato la loro grande flessibilità   di compensare molto bene le variazioni di produzione delle rinnovabili, avendo dunque  la capacità  di stabilizzare il sistema elettrico. Molto grave invece che il Governo, non smentendo l’attitudine del Ministero dello sviluppo economico a guardare solo al passato, abbia dato parere favorevole a un altro emendamento che salva in maniera ingiustificata quei veri e propri ‘ferri vecchi’ che sono le inquinantissime centrali a olio combustibile.”
 
“Confindustria non si attesti sulla difesa di alcune rendite di posizione anacronistiche, perché il capacity payment è una misura essenziale in tutti i grandi mercati energetici, sempre a patto che invece non si premi appunto in maniera surrettizia fonti fossili come il carbone e olio combustibile,  sempre e comunque dannosi e in realtà  anche antieconomici” – conclude Ferrante.