ENERGIA: RONCHI E FERRANTE, “NO AL NUCLEARE, SI’ ALLE RINNOVABILI ALTRIMENTI NIENTE VOTO AL DDL BERSANI”.

Modificare  il  disegno  di  legge  Bersani  sull’energia,  correggendo  la “scivolata”  sul  nucleare e approvando gli emendamenti sulla riforma delle rinnovabili.  Sono  queste  le  condizioni  che  i  senatori  Edo  Ronchi e Francesco   Ferrante,   esponenti   degli  ecologisti  per  l’Ulivo-Partito Democratico,  vedono  come sostanziali per “non alimentare spaccature nella maggioranza”  e  approvare il provvedimento sull’energia che sarà  all’esame dell’aula del Senato dalla prossima settimana.  “La  prossima  settimana il
Senato inizierà  in aula l’esame del  ddl 691-A, il   cosiddetto   Bersani, in  materia  di  liberalizzazioni  nel  settore dell’energia  e per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Durante l’esame  in  Commissione,  col voto  determinante  delle  destre,  è stato  inserito  un  emendamento  a favore  dell’energia  nucleare mentre è stato rinviato all’Aula l’inserimento di norme attuative che riformano il sistema  italiano  delle  energie rinnovabil – spiegano i due senatori dell’Ulivo – Tale  emendamento  prevede di impegnare il governo a determinare condizioni favorevoli  all’installazione di  impianti  per  la  produzione di energia elettrica  mediante  energia nucleare  e a promuovere società  italiane che intendano investire in centrali nucleari all’estero.  Presenteremo un  emendamento  soppressivo
di  tali  norme  introdotte  in  commissione  –  sottolineano  i  due senatori – Il nucleare non ha risolto  problemi  di  sicurezza, né di gestione dei rifiuti radioattivi, riproporlo in  Italia  sarebbe  molto costoso e impraticabile. Le imprese italiane che operano  all’estero
rispettano  la legislazione e le scelte dei Paesi dove intervengono.
impegnare  il  governo  in  sostegni  al nucleare all’estero sarebbe incoerente e inaccettabile, favorirebbe, fra l’altro una tecnologia prodotta da altri Paesi e non più disponibile in Italia. Per  superare  i ritardi dell’Italia nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili,  causa non secondaria dei nostri ritardi anche sulle politiche per  Kyoto  e  per  il clima  –  continuano Ronchi e Ferrante – sono stati elaborati  cinque articoli come emendamenti che riformano complessivamente, con  norme immediatamente  attuative, il sistema delle rinnovabili, con il sostegno di  senatori  di  tutti  i  gruppi  parlamentari  dell’Unione. Consideriamo tale riforma urgente e irrinunciabile.
 Vi sono tutte le condizioni per varare al Senato un buon provvedimento, per correggere  la scivolata sul nucleare e rendere attuativa una riforma delle rinnovabili  – concludono i due senatori dell’Ulivo – Senza tali condizioni si alimenterebbe una spaccatura nella maggioranza della quale non ci sfugge la  rilevanza  politica  e  ci  vedremmo  costretti  a  non  votare  questo provvedimento   personalmente  e  per  conto  degli  ecologisti  dell’livo -Partito Democratico”.