“CON MURONI LE RAGIONI DEL ‘CUORE VERDE D’ITALIA’ IN PARLAMENTO”
Francesco Ferrante, eletto nel Pd al Senato in Umbria dal 2006 al 2013, sarà domani martedì 27 febbraio con Rossella Muroni prima alla Novamont a Terni (h 10.00) e poi alla Tarkett a Narni (h 12.00), due aziende protagoniste dell’economia circolare e dense di possibilità espansive per il futuro.
“Per anni ho frequentato questo territorio per rappresentarlo nelle istituzioni. Anche con qualche successo, ad esempio ricordo che riuscimmo ad ottenere i fondi per il restauro delle Mura di Amelia, si portò a compimento la realizzazione dell’Aeroporto di Perugia, seguimmo sempre con grande partecipazione le ricorrenti crisi legate ai passaggi proprietari delle Acciaierie di Terni. E poi ci sono sempre tornato nella mia attività professionale in cui mi occupo sempre di ambiente, Green economy, economia circolare. Conosco quindi le difficoltà, le crisi, ma anche la grande bellezza dell’Umbria e le grandi potenzialità di innovazione che, se ben sfruttate, potrebbero garantire rilancio industriale e nuova occupazione da una parte, e dare sostanza a uno slogan – il “cuore verde d’Italia” troppo spesso dimenticato. Credo che Rossella Muroni, che conosco da oltre vent’anni nel comune impegno in Legambiente, sia la persona migliore per potere lavorare in Parlamento su questo progetto”.
Lo dichiara Francesco Ferrante, già senatore del Pd eletto in Umbria.
“Quando ormai oltre dieci anni fa partecipai da parlamentare alla nascita del Partito Democratico – continua Ferrante – ero convinto che quella fosse davvero l’opportunità per costruire in Italia il più grande partito ecologista d’Europa. Non è andata così e anzi il PD ha smarrito quell’originaria vocazione e con essa la capacità di trasmettere la speranza di un futuro migliore agli italiani. Rossella Muroni ha la cultura, l’intelligenza, la capacità di ascolto dei cittadini e dei territori per portare a Roma le ragioni dell’Umbria, delle sue suoi tanti meravigliosi borghi, consentendo a questa regione di cambiare rotta, liberarsi da incrostazioni che una politica troppo avvitata su sé stessa ha contribuito a far crescere allontanandosi sempre di più dai bisogni reali di chi in Umbria vive, lavora o cerca con disperazione crescente un lavoro degno e sicuro.”