L’allarmante relazione della Corte dei Conti sul sequestro, la confisca e l’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata dice chiaramente che il Governo non sta colpendo le mafie nel portafoglio. E’
sconcertante infatti che la nuova agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati confiscati abbia un personale di sole 30 unità , una struttura assolutamente inadeguata per la portata enorme del suo compito, vera arma letale contro le holding mafiose”.
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno.
” La malavita – prosegue Ferrante – non investe solo nella propria terra di origine e anzi c’è una tendenza crescente all’espansione dei propri interessi verso il nord Italia e, ancor piu’, oltre confine. La criminalità organizzata investe nella grande distribuzione, che consente di investire in noti franchising grandissime quantità di denaro poi difficilmente rintracciabile, e i proventi illecitamente accumulati non sono utilizzati solamente nel comparto strettamente commerciale della grande distribuzione ma, anche, nella costruzione di centri commerciali”.“I successi e i grandi numeri rivendicati da Maroni e dal Governo Berlusconi nella lotta alla mafia perdono tragicamente di significato di fronte ai dati della Corte dei Conti e al ristretto manipolo di uomini dell’Agenzia che devono colpire la mafia dove fa più male, ovvero negli interessi finanziari e commerciali.
Interessi – conclude Ferrante – ben difesi dai paradisi fiscali, da una miriade di prestanome e dagli scudi fiscali di un governo che si vanta di essere il peggior nemico della mafia”.