‘Troppe cose non vanno, decreto invotabile’.
“Sulle bonifiche dei poligoni militari italiani, a partire da quello drammaticamente famoso per la scia di morti e tumori di Quirra, il Governo vuole tentare un’indecente colpo di spugna. Nel decreto Sviluppo approdato pochi giorni fa in Gazzetta è stata inserita quasi di soppiatto una norma che spiana la strada ad una sanatoria per i terreni contaminati dalle armi e dalle esercitazioni militari.Un decreto che apre alle trivellazioni sotto costa e che annichilisce il bonus fiscale per il risparmio energetico era già molto indigesto, ma ora che addirittura autorizza l’inquinamento di Stato, è chiaramente invotabile.”
Lo dichiarano i senatori ecodem del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
“All’articolo 35 del decreto – continuano i senatori – è stato inserito nottetempo un comma 2, inesistente in tutte le bozze circolate fino a poche ore prima della pubblicazione ufficiale, che fa riferimento al decreto 152 del 2006 riguardante i criteri di soglia e individuazione delle concentrazioni di elementi contaminanti. Alle due tipologie esistenti, quelle per le bonifiche ‘a verde’ e quelle per le aree industriali si è pensato di aggiungerne una ad hoc, riferita esclusivamente ai poligoni e più in generale ai siti del Demanio militare”.
“La finalità – aggiungono i parlamentari – è chiara: in vista di complesse e costose bonifiche di terreni contaminati a causa di esercitazioni militari condotte per anni, la soluzione più facile è quella di elevare il più possibile i valori di soglia, con buona pace del risanamento dell’ambiente e condannando il territorio alla contaminazione per decenni.
Non possiamo non ricordare che una norma analoga a quella che denunciamo era stata esplicitamente richiesta in Commissione di inchiesta sull’uranio impoverito proprio dalle forze militari in audizione, che avevano ricevuto un nettissimo ‘no’ bipartisan”.
“E’ molto grave – concludono i senatori del Pd – che il Governo si sia prestato a far da sponda a questa operazione spregiudicata”.