Chimica: vertenza Basell, Scajola non abbandoni il polo chimico di Terni

PRESENTATA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE URGENTE
“Lo tsunami della crisi non è affatto passato e rischia di abbattersi violentemente sul polo chimico della Provincia di Terni, con pesantissime ricadute occupazionali. Sono a rischio licenziamento circa 700 lavoratori della multinazionale del settore Lyondell-Basel e altrettanti , impiegati nelle aziende del distretto industriale umbro, a causa di un drammatico effetto domino,  potrebbero perdere il proprio posto di lavoro. Si tratterebbe di un colpo durissimo alla realtà  sociale e occupazionale della provincia di Terni, per cui chiedo al ministro Scajola di non abbandonare al proprio destino i lavoratori ternani, e di convocare l’Osservatorio nazionale del settore chimico, invitando tutte le parti interessate, per intraprendere al più presto tutte le  azioni concrete a tutela e salvaguardia delle attività  della Lyondell Basell in Italia.” – lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Sviluppo Economico con i colleghi  Mauro Agostini ,Anna Rita Fioroni e Paolo Nerozzi.
“La chimica e petrolchimica scontano l’effetto della crisi mondiale peggio di altri settori, perchè rappresentano l’anello della catena delle materie prime necessarie alla trasformazione dei prodotti per il comparto manifatturiero che, a sua volta, risente in prima persona della crisi. In particolare – prosegue Ferrante –  la multinazionale Lyondell- Basell, che negli Stati Uniti è in fase di ristrutturazione in base alla legge fallimentare americana, sta ridimensionando tutto il comparto in Europa e quindi le preoccupazioni dei lavoratori italiani, impiegati negli stabilimenti di Ferrara, Brindisi, Milano e Terni, sono assolutamente fondate.”
“Il governo apra dunque subito un tavolo di confronto a cui chiamare la multinazionale e le parti sociali per un confronto specifico sulla vertenza Basell Italia, coinvolgendo anche l’Osservatorio nazionale del settore chimico, per valutare e salvaguardare l’attività  industriale  del sito ternano, alla cui sopravvivenza è legato il destino di migliaia di famiglie umbre.” – conclude Ferrante.