Comunicati

Bene la parte green dell’agenda Monti, ma se affidata a Passera diventa grigio scuro

“Sull’importanza sociale ed economica dell’ambiente, l’agenda Monti dice cose interessanti e largamente condivisibili, ma tra le parole e le politiche la differenza la fanno le persone e se il ‘green’ di Monti sarà  affidato a ministri come Corrado Passera, il verde d’incanto diventerebbe grigio scuro, come il petrolio”. E’ quanto dichiarano i senatori ecodem del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. “Noi restiamo convinti che il governo Monti abbia fatto bene all’Italia, l’abbia salvata dal precipizio pur al prezzo di scelte pesanti e anche impopolari. Ma se c’è un campo dove l’azione dell’esecutivo è stata deludente, questo campo è rappresentato proprio dalla ‘green economy’ e in particolare da molte scelte negative del ministro dello sviluppo:

Passera non ha stabilizzato gli ecoincentivi per le ristruturazioni edilizie, anzi li ha svuotati nonostante l’impegno del Pd in Parlamento per difenderli; ha sovraccaricato di burocrazia, lacci e lacciuoli le regole per promuovere le energie rinnovabili, con ciò penalizzando migliaia di imprese italiane; si è battuto per disseminare l’Italia, mare e aree protette compresi, di improbabili pozzi per l’estrazione di petrolio. Ecco, se Monti volesse davvero apparire credibile nell’intenzione di dare una mano di ‘green’ alla sua prospettiva di governo, curi sì i programmi ma rifletta sugli errori commessi in quest’anno di governo e faccia attenzione a chi saranno gli esecutori delle sue ambizioni ‘verdi’”.

Ambiente: varato dal Senato aggiornamento Legge Parchi

PIU’ POTERI DI CONTROLLO A CHI GOVERNA LE AREE PROTETTE E ASSOCIAZIONI AGRICOLE COINVOLTE NELLA GESTIONE” 

 

“E’ un premomoria importante perla prossima legislatura, che rafforza i poteri di governo delterritorio dei parchi italiani e li rende più radicati nelle realtà sociali ed economiche dei territori”. I senatori Pd RobertoDella Seta e Francesco Ferrante commentano così l’approvazione daparte del Senato nell’ultimo giorno di legislatura delle norme diaggiornamento della Legge quadro sulle aree protette. “La Leggesui parchi ha più di vent’anni. E’ stata e rimane un’ottima legge,grazie alla quale l’Italia è diventata uno dei Paesi con la piùalta percentuale, oltre il 10%, di territorio protetto. Le nuovenorme introducono però innovazioni importanti, in particolare per learee protette marine, equiparate ad un parco nazionale, e per tutti iparchi nazionali: si stabilisce che la scelta dei presidenti spettain ultima istanza al Governo, così evitando che le Regioniinteressate possano opporsi sine die alle nomine proposte e riducendoil rischio di lunghi commissariamenti che condannano i parchiall’inazione; si snelliscono i comitati direttivi, confermando lapresenza di rappresentanti delle associazioni ambientaliste eprevedendo l’ingresso di esperti indicati dalle associazioniagricole: novità  questa di grande rilievo, visto che in Italia labiodiversità  da tutelare è molto spesso legata a doppio filo conl’attività  agricola; si ribadisce il divieto di caccia e vienericondotto all’iniziativa degli enti parco, previo parereobbligatorio e vincolante dell’Ispra, il controllo faunistico anchenelle aree contigue; infine, si prevede che per tutte le attività economiche consentite nei parchi che comportano un ‘prelievo’ dicapitale naturale, dalle captazioni idriche alle attività estrattive, vada versata una “royalty” all’ente parco.Toccherà  al prossimo Parlamento ridiscutere ed eventualmenteapprovare in via definitiva questa riforma, noi siamo convinti cheessa segni la via giusta per fare sempre di più dei parchi italianipresìdi di biodiversità  e volani di sviluppo sostenibile”. 

Legge sugli stadi cancellata: bella vittoria

“Era maxi-regalo a speculatori”

“La cosiddetta legge sugli stadi era un norma pessima, un regalo a pochi
grandi speculatori che con il pretesto dello sport avrebbe portato
cementificazione senza limiti né regole. Oggi in Senato è stata fermata
definitivamente: una vittoria per chi crede che le città  siano un bene
comune e che il loro sviluppo non possa essere appaltato a qualche grande
immobiliarista ‘casualmente’ anche presidente di società  di calcio”. Lo
dicono i senatori Pd Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e Raffaele
Ranucci dopo che il disegno di legge sugli stadi è stato di fatto
accantonato. “Noi per primi – affermano i parlamentari ecodem – vorremmo
stadi più moderni e sicuri, ma questo non ha nulla a che fare con il testo
in discussione, che avrebbe consentito a qualcuno di costruire interi
quartieri fuori dalle regole e dalle previsioni urbanistiche. In Senato il
Pd si è schierato a larga maggioranza contro questa vergogna ed è riuscito
a impedirla: un’ottima notizia per l’ambiente e per quanti considerano
l’ambiente un pilastro irrinunciabile di ogni proposta e politica
riformista”.

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