Comunicati

Nasce FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica)

SETTORE DECISIVO PER IL FUTURO DELL’ITALIA E’ L’EFFICIENZA ENERGETICA

“Sono due i settori dove si deve giocare la sfida decisiva per raggiungere gli obiettivi europei del 20-20-20 e costruire sviluppo e occupazione: l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche. Il settore elettrico, nonostante tutti i danni causati dagli ultimi due governi, può presentare numeri positivi rispetto agli obiettivi da raggiungere visto che lo scorso anno con una produzione di 80 TWh l’Italia è già  arrivata al 28% dei consumi totali, ma se non si implementa l’utilizzo delle rinnovabili termiche e la diffusione dell’efficienza energetica i target europei al 2020 sono irraggiungibili.”

Lo ha detto il senatore del Pd Francesco Ferrante , vicepresidente del Kyoto club, concludendo il convegno che si è tenuto oggi al Gse del Coordinamento FREE (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica), il neonato soggetto che raccoglie ben 22 associazioni del settore.

“Il recente decreto sul conto termico va nella direzione giusta – continua Ferrante – ma si potrebbe fare assai di più specie nel campo dei certificati bianchi, che così come sono non paiono ancora abbastanza “convenienti” da stimolare il mercato . Inoltre vanno semplificate tutte le procedure per non incappare in quelle pastoie burocratiche che troppo spesso bloccano gli interventi. Infine é assolutamente necessario stabilizzare una volta per tutte la detrazione fiscale del 55% per le ristrutturazioni edilizie e migliorarlo, in modo da incentivare non solo gli interventi sul singolo appartamento, ma anche quelli sull’ intero edificio.”

“Per affrontare nell’immediato futuro questi nodi e offrire un quadro di regole stabile e favorevole al settore giocherà  un ruolo importante il FREE , considerata la vasta adesione di tanti soggetti che si occupano di rinnovabili elettriche e termiche, dell’efficienza energetica, ma anche di associazioni di cittadini e di università  che lo fanno già  il soggetto più rappresentativo di questo settore così vitale del sistema economico del nostro Paese ” – conclude Ferrante.

Bioshopper: Italia primo paese plastic free. Approvato in zona Cesarini atto definitivo.

MINISTRO FRANCESE DELLO SVILUPPO ANNUNCIA CHE FRANCIA SEGUIRA’ ESEMPIO ITALIANO 

  

“In zona Cesarini va in porto l’atto necessario per rendere finalmente l’Italia il primo paese europeo plastic free nel comparto degli shopper. E’ stato infatti dato parere positivo in Senato al decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente che stabilisce definitivamente le caratteristiche tecniche degli shopper consentiti, escludendo ogni possibilità  di ricorso ad additivi chimici di qualsiasi genere, e con il quale scattano i termini e i tempi per comminare le sanzioni a chi intende continuare ad inquinare con i sacchetti fatti con la vecchia plastica.” 

Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta. 

“Il decreto attuativo – continuano i senatori del Pd –  è l’ultimo atto della nostra legislatura, che arriva a conclusione di una vicenda fin troppo lunga iniziata nel 2007 con l’approvazione della norma che prevedeva il divieto di commercializzazione di shopper non biodegradabili. Il divieto entrò in vigore nel 2011, ma questa norma a favore dell’innovazione e della green economy italiana ha purtroppo dovuto fare i conti con svariati tentativi di truffa, espedienti per depotenziarla e rinvii anche pretestuosi. 

E’ significativo che oggi il Ministro per lo Sviluppo economico francese  Arnaud Montebourg abbia dichiarato che il proprio paese si appresta a seguire l’esempio italiano. Ora – concludono Della Seta e Ferrante –  il Governo comunicherà  alla Commissione Europea il decreto e scatteranno i termini affinchè finalmente si possano applicare le sanzioni che renderanno illegale la commercializzare di shopper fatti col petrolio e che inquinano l’ambiente per decenni. “ 

  

  

Roma 5 febbraio 2013 

 

Combustibile da rifiuti nei cementifici

Intervista a ECodallecitta.it
Dopo l’appello di comitati e associazioni contro il provvedimento sull’utilizzo di combustibili solidi secondari nei cementifici, Eco dalle Città  ha intervistato il senatore Francesco Ferrante, membro della Commissione Ambiente di Palazzo Madama: “Le Commissioni sono ancora convocate per esprimere pareri. In questo, come in altri casi, si tratta di decreti attuativi del governo su leggi già  esistenti”

Nei giorni scorsi è partita la mobilitazione di associazioni e comitati contro lo schema di decreto che disciplina l’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS, ex CDR, combustibile da rifiuti) nei cementifici. Il provvedimento, secondo gli attivisti, è “passato al Senato nel silenzio di un fine legislatura”. L’appello dei Comitati inizia con la domanda “Quanta fretta, ma dove corrono?”. Si tratta effettivamente di fretta di fine legislatura? Eco dalle Città  lo ha chiesto al senatore Francesco Ferrante, membro della Commissione Ambiente di Palazzo Madama: “Questa è una sciocchezza. Le Commissioni sono ancora convocate per esprimere pareri. In questo, come in altri casi, si tratta di decreti attuativi del governo su leggi già  esistenti che hanno passaggi in Commissione solo consultivi”.

“C’è una legittima preoccupazione dei Comitati. Ogni qualvolta però si parli di bruciare qualcosa scatta un meccanismo “pavloviano” e parte l’agitazione dei Comitati. Si tratta di un provvedimento semplicissimo – ha continuato Francesco Ferrante – che agevola una pratica già  possibile: l’utilizzo di un rifiuto trattato, i Combustibili Solidi Secondari (ex CDR), all’interno dei cementifici. Il provvedimento prevede una serie di prescrizioni e non c’è dubbio alcuno – ha sottolineato il senatore – che questo permetta un saldo ambientale positivo su tutti gli aspetti compreso anche quello locale. Se qualche cementificio decidesse di utilizzare il CSS, infatti, dovrebbe ridurre i suoi standard di emissione rispetto a quelli attuali”.

“Nel rispetto della gerarchia europea dei rifiuti che pone prevenzione, riciclo e recupero di materia, prima del recupero di energia, laddove ci sia la necessita di smaltire questo tipo di rifiuto è meglio – ha concluso il senatore – farlo in impianti già  esistenti piuttosto che costruire di nuovi inceneritori. Non a caso contro il provvedimento oltre ai comitati si sono mobilitate anche le associazioni che realizzano gli inceneritori”.

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