Comunicati

Interrogazione parlamentare su progetto parco divertimenti a Regalbuto

Per sapere, premesso che:
 
         si è appreso da organi di stampa nazionali, quali il quotidiano La Repubblica, che il prossimo 23 novembre dovrebbe essere apposta da parte del CIPE la firma per il via libera definitivo alla realizzazione di un parco divertimenti a Regalbuto, in provincia di Enna;

         questa notizia è molto preoccupante, in quanto l’unico progetto che risulta depositato presso la Regione Sicilia, in attesa della valutazione di impatto ambientale, è un progetto vecchio, datato 2001 e per la cui realizzazione servirebbero circa 830 milioni di euro, e non il progetto di cui si parla nell’articolo de La Repubblica, che costerebbe invece 624 milioni di euro;

         per il primo progetto pare che i proponenti non abbiano mai nemmeno pagato i diritti per l’istruttoria e che Sviluppo Italia, l’agenzia del Ministero del Tesoro, contrariamente a quanto riportato dalla stampa, lo avrebbe bocciato già  due anni e mezzo fa ritenendolo economicamente insostenibile;

         è indicativo che il progetto sia stato bocciato da parte di Sviluppo Italia nonostante fosse sponsorizzato dall’allora vice ministro all’Economia Gianfranco Micciché;

–   sarebbe paradossale che il CIPE finanziasse un progetto ritenuto insostenibile da un’altra struttura del Ministero e totalmente privo di Valutazione di Impatto Ambientale, regalando risorse pubbliche così ingenti a un progetto senza futuro, proprio nel momento in cui si sta raschiando il fondo del barile con la Legge Finanziaria;

         è necessario che i governi nazionale e regionale sostengano in Sicilia un’infrastrutturazione indirizzata a uno sviluppo turistico che punti sull’imprenditoria locale e su un’offerta diffusa e sostenibile, invece di finanziare progetti faraonici che non portano nessuna ricaduta economica stabile sul territorio;

 
alla luce di quanto sopra esposto, si chiede al Presidente del Consiglio:

 
         se non si ritenga opportuno intervenire immediatamente affinché il 23 novembre 2006 il CIPE bocci la realizzazione del parco divertimenti a Regalbuto;

         quali politiche concrete il Governo intende intraprendere affinché lo sviluppo della Sicilia passi finalmente attraverso la crescita del settore turistico, incentivando un turismo di qualità  che vada verso la valorizzazione delle città  d’arte e del suo paesaggio.

 

MOSE: un errore la bocciatura dei progetti alternativi

“Esprimo un forte rammarico”. Cosi’ Francesco Ferrante, senatore della Margherita, riguardo alla bocciatura del Consiglio dei ministri di oggi ai progetti alternativi al Mose. Il rammarico, secondo Ferrante, e’ che “il governo non abbia voluto, anche a costo di divisioni interne, procedere nella linea tracciata dal comune di Venezia, che metteva in guardia e richiamava l’attenzione sulle opere alternative”. Queste, sostiene il senatore Dl, sarebbero “piu’ efficaci e meno invasive per l’ambiente. E se qualcuno dicesse che c’e’ troppa fretta, si potrebbe rispondere che sono anni che viene portata avanti la questione”.
Ma conclude Ferrante: “Anche le commissioni, sia della Camera che del Senato, avevano dato indicazioni. Pertanto ritengo sia stato commesso un errore nel Consiglio dei ministri di oggi”.

OGM. Soldi a biotech, Italia ha già  detto no

I progetti di biotech nell’agroalimentare non sono “ne’ utili ne’ importanti”, la scelta “deve essere quella della qualita’”, percio’ lo Sviluppo economico “dovra’ rivedere qualle parte”. Cosi’ il senatore della Margherita Francesco Ferrante, a proposito del finanziamento accordato da Via Veneto alle Piccole e medie imprese che partecipino a progetti transnazionali sul biotech, incluso l’Agro/Food.
Non e’ questione di oscurantismo, pero’. “Nel fatto che l’Italia partecipi a progetti nel biotech, settore decisivo e fondamentale per la scienza, non ci vedo niente di male- spiega Ferrante– ma e’ altrettanto vero che per quanto riguarda l’agroalimentare, l’Italia ha fatto una scelta che deve essere quella della qualita’, e percio’ non abbiamo bisogno di Ogm”. Quindi, “non si capisce come a fronte delle dichiarazioni del ministro delle Poltiche agricole Paolo De Castro su coesistenza e biologico- aggiunge il senatore Dl- si pensi di poter finanziarie progetti di biotech nell’agroalimentare”. Progetti “che l’Italia, come membro Ue, ha deciso essere ne’ utili ne’ importanti” aggiunge.
Quindi, ora il ministero dello Sviluppo economico “dovra’ rivedere quella parte, pur marginale, che si dovra’ togliere, perche’ non ha senso” conclude Ferrante.

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