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Ilva: incredibile Bondi, per lui colpa mortalità  è di tarantini che bevono e fumano troppo

“Incredibile Enrico Bondi, Commissario di governo all’Ilva di Taranto: per lui la colpa dell’alta mortalità  che si registra a Taranto è dei tarantini, bevitori e fumatori esagerati. Non è una barzelletta, sono affermazioni contenute in una nota inviata da Bondi al Presidente della Regione Puglia Vendola: affermazioni che dimostrano, una volta di più, l’errore di affidare la gestione commissariale dell’Ilva a chi fino a ieri guidava l’azienda su mandato della famiglia Riva oggi agli arresti e sotto processo per avere avvelenato impunemente Taranto per decenni”.

E’ quanto dichiarano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante di “Green Italia”, che chiedono al governo scelte più trasparenti e decise per affrontare il dramma sociale e ambientale rappresentato dall’Ilva: “L’unica via, stretta ma comunque percorribile, per dare risposte adeguate ai cittadini di Taranto e agli stessi lavoratori dell’Ilva €” affermano i due esponenti ecologisti €” è nazionalizzare l’azienda e usare tutti gli strumenti di legge per obbligare i Riva a restituire agli italiani i miliardi accumulati in anni di gestione illegale e truffaldina della fabbrica. Con tutto il rispetto per Bondi, un’opera così complessa e delicata non può essere affidata a chi è stato il più recente fiduciario dei medesimi Riva”.

Se anche il Pd apre le porte al condono edilizio

pubblicato su huffingtonpost.it

Negli ultimi vent’anni la sinistra italiana si è sempre battuta contro i condoni edilizi: ha votato contro le due sanatorie varate dai governi Berlusconi nel 1994 e nel 2003, si è impegnata con successo nella scorsa legislatura per impedire nuove forme più o meno mascherate di condono. Nel frattempo, l’opinione pubblica si è convinta che l’abusivismo edilizio non è un’illegalità  minore: è una malattia sociale maligna ed endemica (nel sud è nato illegale un quarto di tutto il costruito), almeno in Europa è un’anomalia quasi solo italiana, è una piaga che ha procurato danni enormi al paesaggio, ha truffato sia lo Stato che i costruttori e i compratori di case onesti, ha aggravato il dissesto del suolo e l’insicurezza abitativa di chi vive in aree a rischio, ha fatto guadagnare miliardi alle ecomafie del cemento. Altro che abusivismo di necessità : il mattone illegale è stato e rimane, insieme ai rifiuti, uno dei grandi business della criminalità  ambientale.

Ripetiamo: la lotta all’abusivismo e ai condoni è uno dei temi su cui la sinistra si è mossa in questi anni con più rigore e con più coerenza. Per questo, quando alcune settimane fa un gruppo di senatori campani del Pdl ha presentato un disegno di legge che prevede uno stop generalizzato alle demolizioni di immobili abusivi ordinate dalla magistratura, ci aspettavamo da parte del Pd una reazione ferma, di totale indisponibilità  anche a discuterne. La reazione ferma è venuta da alcuni – Ermete Realacci, i senatori Lumia e Casson, Pippo Civati – ma quattro senatori campani del Pd – Capacchione, Cuomo, Saggese, Sollo – hanno invece presentato una proposta che, se approvata, aprirebbe di fatto le porte a un nuovo condono generalizzato: nel testo elaborato dai quattro parlamentari democratici si stabilisce che per sanare un abuso compiuto dieci anni fa basta che anche molti anni dopo, anche oggi, il Comune decida di cancellare “ex-post” il divieto di costruire, e poi si afferma che non sono passibili di demolizione gli abusi fino a 750 metri cubi di volumetria. 750 metri cubi, l’equivalente di una villa di 250 metri quadrati!

Ci auguriamo che questa iniziativa venga rapidamente sconfessata non solo dal Pd ma anche dal Governo a cominciare dal Ministro dell’Ambiente. Ma certo fa intravedere un rischio: che in questa stagione di “larghe intese” destra e sinistra finiscano per “intendersi” anche nel mettere in discussione princìpi, criteri di buon governo che a nostro parere andrebbero considerati come i beni comuni. Indisponibili.

 

Green Italia: il nuovo movimento politico ecologista italiano sbarca a Firenze

Il battesimo ufficiale del Comitato Promotore è avvenuto soltanto pochi giorni fa a Roma, durante un partecipato incontro che si è svolto all’auditorium Maxxi. Ma il movimento politico Green Italia, che fonda le proprie radici tra gli ambientalisti e alcuni imprenditori che operano nell’ambito delle energie pulite, è già  pronto per creare gruppi di lavoro regionali e un’assemblea costituente, in tempo per la fine dell’anno. Alla base del manifesto costituente il progetto Green New Deal per l’Italia: una necessità  inderogabile per fronteggiare i crescenti problemi ambientali e rilanciare l’economia.

Firenze, 09 luglio 2013

Tante, troppe le problematiche ambientali e le questioni sulla sostenibilità  che, quotidianamente, continuano ad essere ignorate e che invece, se affrontate, possono rilanciare il sistema economico mondiale.

E’ partendo da questo assunto che il Comitato Promotore del nuovo movimento politico Ecologista Italiano,

Green Italia, intende costruire un progetto politico di forte innovazione che aiuti gli italiani ad uscire dal tunnel nel quale ormai il Paese è da anni incuneato, per riscoprire un futuro desiderabile.

E la formula su cui si basa è davvero semplice: il progetto Green New Deal per l’Italia, ovvero la certezza che soltanto mettendo in atto le pratiche in difesa dell’ambiente, nei più svariati settori di attività , è possibile rilanciare l’economia.

Al punto in cui si è oggi giunti è infatti impensabile poter scindere la difesa dell’ambiente dalla prospettiva concreta di rilancio economico; è dunque necessario mettere l’ecologia nel cuore della politica, affinché quest’ultima possa contribuire a innescare nuovi impulsi per la creazione di posti di lavoro, attraverso il potenziamento di settori altamente strategici che sappiano sfruttare le agevolazioni e i contribuiti europei, messi a disposizione di chi intraprende investimenti

ecosostenibili.

Non a caso hanno già  dato la propria adesione al progetto giovani imprenditori, tecnici ed esperti, ambientalisti, scrittori e giornalisti. Personalità  ed esperienze differenti unite tuttavia da un fil rouge: la necessità  impellente di riscoprire il “verde” prima di tutto come valore etico e sociale e in secondo luogo come “carburante” per rimettere in moto l’economia. In questa ottica il progetto ha connotati fortemente bipartisan che non sposano – non potrebbe essere altrimenti – nessuno dei

partiti politici presenti nell’attuale panorama.

Fra le principali linee di indirizzo del movimento ecologista l’esaltazione della pluralità  di pensieri e di esperienze, in modo tale da superare i “localismi ideologici” e le egemonie parlamentari.

A breve è prevista la nascita di gruppi di lavoro regionali e, entro la fine dell’anno, l’assemblea costituente di un vero e proprio soggetto politico, deciso a pesare nella competizione per il consenso degli italiani.

L’occasione per presentare ufficialmente nel capoluogo toscano il nuovo Movimento Green Italia, alla presenza di uno dei fondatori, Francesco Ferrante, è data dalla 24esima edizione del Florence Dance Festival, che si svolge domani, 10 luglio 2013, a partire dalle 19,30 all’interno della suggestiva cornice del cortile del Museo del Bargello. Durante la serata, fra l’altro, verrà  consegnata una targa di riconoscimento a Averaldo Farri, Vice Presidente di Power One (azienda leader

mondiale nel campo delle energie rinnovabili) per lo sviluppo di progetti d’avanguardia rivolti alla sostenibilità  ambientale. La targa sarà  consegnata da Furio Fabbri, Presidente Eco.Energia e Direttore Generale Gorent Spa, premiato per l’anno 2012 per lo sviluppo del progetto “OLLY”, il più moderno sistema di raccolta e di recupero degli oli alimentari esausti di provenienza domestica o da utenze produttive.

A seguire, alle 21,30, ci sarà  uno spettacolo di danza offerto dalla Florence Dance Company dal titolo “Quattro Maggiore Adi Da Samraj per Vivaldi”, con musica tratta da Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.

Alla serata sarà  presente anche Lucia Venturi, Presidente del Parco della Maremma, nonché rappresentante toscana del partito Green Italia.

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