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Conferenza sul Clima di Nairobi: “bisogna uscire dall’era del fossile”

 
Nel suo intervento in aula in merito alla mozione sulla conferenza mondiale in corso a Nairobi, il capogruppo della Commissione ambiente, Francesco Ferrante (Ulivo) ha dichiarato: “Si tratta di una mozione di fondamentale importanza, innanzitutto per il merito, ma anche per il fatto che è stata sottoscritta da senatori di entrambi gli schieramenti”. “I cambiamenti climatici non sono più una minaccia ma una grande realtà . Infatti – sottolinea Ferrante –  se ne iniziano a osservare le conseguenze anche alle nostre latitudini. I fenomeni estremi diventano sempre più frequenti: dalle alluvioni, che hanno colpito a più riprese l’Europa, all’aumento impressionante del numero e della forza di cicloni. Il più famoso e devastante dell’ultimo periodo è Katrina, che colpì News Orleans”. “Un dato preoccupante è che dal 1991 in poi si sono concentrati i dieci anni più caldi mai registrati. Ma ciò che ci deve far riflettere è una questione che assume una rilevanza etica. Le conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici in atto le pagano quei popoli, quelle persone, quegli uomini e donne che non hanno alcuna responsabilità  nell’aumento delle emissioni di gas di serra che sono alla base, a loro volta, dell’incremento dell’effetto serra. Basti pensare a quei milioni di profughi ambientali spinti a scappare dalle proprie terre divorate dalla desertificazione dell’Africa sub sahariana”. “Per queste ragioni – continua Ferrante – dobbiamo cambiare il modo di procedere e di distribuire energia, senza più perdere tempo. Dobbiamo, insomma, responsabilmente e con tutte le gradualità  che non rendono velleitario questo percorso, incamminarci verso l’uscita dell’era del fossile. E’ necessario lavorare sul risparmio energetico, attraverso politiche che stimolino l’efficienza energetica, anche per colmare l’enorme gap che separa il nostro paese dagli altri paesi europei”. “Non è pensabile – aggiunge Ferrante – che in Germania ci siano 10 volte di più pale eoliche di quante ne abbiamo installate in Italia. Non possiamo più permetterci che nella piccola e fredda Austria ci siano 30 pannelli solari ogni 1 montato in Italia”. “Siamo convinti – conclude Ferrante – che chi si attarda in vecchie ricette sarà  tagliato fuori dalla competizione globale. Chi scommette invece sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili può vincere”.

Prodotti tipici e patrimonio ambientale sono la carta vincente per lo sviluppo turistico di qualità 

Convegno a Castiglione del Lago – 4 novembre 2006

“L’identità  di una città : la tipicità  come risorsa”

“L’inestimabile patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e gastronomico è il biglietto da visita del nostro Paese nel mondo. Ogni anno milioni di turisti scelgono l’Italia anche, e soprattutto, per la tipicità  dei piccoli borghi, delle aree naturali, delle città  d’arte. Valorizzare questi punti di forza è la chiave per rendere sempre più competitiva la nostra offerta, puntando sulla qualità  dei servizi e dei prodotti, aumentandone il prestigio internazionale. Con oltre 57mila aziende agricole, molte delle quali a produzione biologica, con l’alta qualità  di formaggi e legumi, l’olio e i vini, il tartufo e la norcineria, questa Regione vanta un curriculum agroalimentare di tutto rispetto”.

Ne è convinto Francesco Ferrante, senatore dell’Ulivo e direttore generale di Legambiente, che domani mattina interverrà  a Castiglione del Lago (PG) al convegno, organizzato dall’Assessorato allo Sviluppo Economico, “L’identità  di una città : la tipicità  come risorsa”.

“Il turismo del Trasimeno è ripartito grazie al miglioramento della qualità  ambientale delle acque del lago: oggi occorre vigilare e contrastare le pressioni della speculazione edilizia a forte impatto ambientale che propongono un’idea di sviluppo del territorio che è l’esatto opposto di quello che i turisti cercano in Umbria e in generale in Italia”.

I cambiamenti climatici non più minaccia, ma realtà  che la politica deve affrontare subito

“Le conseguenze dell’effetto serra sono sotto gli occhi di tutti da decenni: surriscaldamento del pianeta, desertificazione e profughi, alluvioni. Fenomeni che colpiscono soprattutto le popolazioni dei paesi più poveri, quelli dell’Africa subsahariana, che non hanno alcuna responsabilità  nelle emissioni di gas inquinanti in atmosfera – commenta il senatore della Margherita Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in Commissione Ambiente, all’indomani delle anticipazioni dell’Observer sul rapporto curato dall’economista inglese Nicholas Stern -. E adesso abbiamo anche monetizzato il danno: 5,5 trilioni di euro (il 20% del PIL mondiale)”.

Un segnale in questo senso ce lo avevano già  dato L’Unep (L’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente) e due colossi delle riassicurazioni, come Swiss Re e Munich Re: solo nel 2002 i 700 eventi catastrofici che avevano colpito il pianeta provocarono 11mila vittime e perdite tra i 45 e i 55 miliardi di euro.

“E’ irresponsabile continuare a fare finta di niente, adottando ricette vecchie e inefficaci, o addirittura intraprendere politiche energetiche e di trasporto che peggiorano la situazione pregiudicando il benessere delle prossime generazioni – continua Ferrante -. Occorre invertire la rotta, incentivando gli investimenti che promuovono il risparmio energetico e l’uso delle fonti rinnovabili e penalizzando chi non si adegua per evitare il collasso ambientale e un crack finanziario di dimensioni planetarie. Per cominciare, la nostra classe politica potrebbe andare a ripetizioni dagli inglesi, che hanno dimostrato di avere un approccio al problema assolutamente bipartisan: Blair ha dato prova di consapevolezza commissionando il dossier sul clima; il suo rivale, il leader conservatore David Cameron, ha detto ieri che, se vincerà  le prossime elezioni, farà  installare i pannelli solari sul tetto di Downing Street”.

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