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Ferrante (Ulivo): “Ottimo risultato l’esclusione dei finanziamenti ex CIP6 delle fonti assimilate”

“L’esclusione delle fonti assimilate dai contributi economici dei Certificati Verdi (ex CIP6) è un ottimo risultato, che mette fine a un’anomalia tutta italiana: unico in Europa, il nostro Paese dal 1992  includeva tra le fonti di energia rinnovabile anche i rifiuti non biodegradabili bruciati nei termovalorizzatori e il  carbone e il gas prodotti  dai residui di raffineria”.
E’ molto soddisfatto il senatore dell’Ulivo Francesco Ferrante che, insieme ai colleghi senatori Edo Ronchi e Donato Piglionica ha lavorato per costruire l’accordo che ha portato oggi all’inclusione del provvedimento nel maxiemendamento alla Finanziaria.

“Finalmente gli incentivi andranno solo a coloro che producono davvero energie pulite, così come previsto dalle direttive UE – conclude Ferrante -. E’ stata una battaglia impegnativa, ma possiamo dire di avercela fatta”.
 
 
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Il Governo non dimentichi il 5 per mille nel Maxiemendamento

“Auspico che il Governo mantenga la parola e inserisca nel maxiemendamento alla Finanziaria la nuova formulazione  del 5 per mille dell’IRPEF al volontariato”.
E’ questo l’appello del senatore dell’Ulivo Francesco Ferrante, primo firmatario con Luigi Bobba e Nuccio Iovene di un emendamento frutto delle richieste delle associazione del Terzo Settore e concordato con il Governo, perché nel rush finale del voto sulla manovra economica non si dimentichi l’importante norma che lo scorso anno ha garantito a milioni di cittadini contribuenti la possibilità  di donare partecipando al futuro di altri milioni di cittadini meno fortunati.

Sulla questione del 5 per mille sono state varie le posizioni assunte negli ultimi mesi dall’esecutivo. All’inizio, dalla bozza di legge finanziaria era scomparso ogni riferimento alla riproposizione del provvedimento. Poi, sulla scorta delle numerose proteste da parte del mondo del volontariato, il Ministro della Solidarietà  sociale Ferrero aveva imputato l’esclusione a un “incidente” tecnico e non a una precisa volontà  politica, garantendone la reintroduzione. Adesso sembra che ci sia l’intenzione di includerlo nel maxiemendamento.

“Speriamo che alle promesse seguano i fatti e che la norma sia introdotta così come formulata nell’emendamento che il Governo ha accolto, includendo tra i beneficiari solo le associazioni e le fondazioni non lucrative, le associazioni di promozione sociale, la ricerca scientifica e quella sanitaria. E, soprattutto, che si definisca un meccanismo di attribuzione semplice e trasparente e il previsto finanziamento all’Agenzia delle Onlus, tra i cui compiti c’è anche quello di verifica e controllo”.
La riconferma del 5 per mille si inserisce in quel percorso di attuazione dell’articolo 118 della Costituzione che promuove il principio di sussidiarietà . Una sussidiarietà  fondamentale, anche fiscale, nell’agire riformista e che deve rimanere centrale nell’azione del governo di centrosinistra. Non si tratta della redistribuzione di risorse attraverso la leva fiscale, ma di una forma di circolazione di risorse pubbliche che, attraverso le organizzazioni no profit e le imprese sociali del terzo settore acquistano un valore aggiunto, in quanto concorrono a generare beni di utilità  sociale che sono finalizzate a migliorare la vita di tutti.
“Prevedere la possibilità  di scelta da parte dei cittadini – conclude Ferrante – significa promuovere quella sana cultura civica che costituisce la base del patto fiscale e di solidarietà  tra Stato e cittadino di cui il paese ha estremamente bisogno”.

Energia: verso l’intesa al Senato per rivedere i contributi economici dei Certificati Verdi (ex CIP6) per le fonti “assimilate”

Ferrante, Ronchi e Piglionica (Ulivo): “stiamo lavorando per mettere fine a uno scandalo tutto italiano”
“Rivedere la norma sugli incentivi per le fonti rinnovabili c.d. assimilate sarebbe un successo importante e la fine di uno scandalo tutto italiano che ha preteso per anni, in barba alle prescrizioni europee, di assimilare alle fonti rinnovabili di energia i rifiuti non biodegradabili bruciati nei termovalorizzatori e, per questo, di finanziarli con contributi straordinari sborsati direttamente dai cittadini: ogni anno la bellezza di 2,4 miliardi di euro in più sulle bollette per ‘incentivare’ le rinnovabili”.

E’ questo il commento soddisfatto dei senatori dell’Ulivo Edo Ronchi, Francesco Ferrante e Donato Piglionica sull’intesa che si sta costruendo in queste ore al Senato nell’ambito dell’intera maggioranza.

Nella lunga seduta notturna di ieri al Senato si è lavorato per trovare un accordo sulla annosa questione dei finanziamenti alle fonti di energia dei Certificati Verdi. L’intesa che si sta raggiungendo è frutto della discussione di numerosi emendamenti, tra cui uno dell’Ulivo (primi firmatari gli stessi senatori Ronchi, Ferrante e Piglionica), uno dei Verdi (De Petris) e uno del PRC (Sodano) presentati con l’intenzione di fare chiarezza in una materia fino a oggi molto controversa.

Il contributo CIP6 dal 1992 assimila alle fonti rinnovabile, oltre a carbone e gas prodotto dai residui di raffineria, anche l’incenerimento dei rifiuti. In questo modo, la normativa italiana non ha mai recepito correttamente quanto prescritto dalle direttive UE.
“Con questo accordo – prosegue la nota dei tre Senatori dell’Ulivo – il contributo scomparirebbe per i nuovi impianti di termovalorizzazione e stiamo lavorando con il Governo a un testo che sarà  pronto nei prossimi giorni per una soluzione nel senso indicato dalle direttive UE anche sugli impianti già  autorizzati nonché su quelli già  in esercizio”.
 

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