INTERROGAZIONE DEL SEN FERRANTE (ULIVO) AI MINISTRI AMATO, MASTELLA E DAMIANO
“Non è usuale decidere di inoltrare una interrogazione parlamentare su una questione di interesse privato, ma casi assurdi come questo meritano attenzione e impegno anche per evitare situazioni simili nel futuro”.
Con queste parole il sen Francesco Ferrante spiega i motivi dell’interrogazione presentata oggi e diretta ai ministri del Lavoro e Previdenza Sociale, della Solidarietà Sociale, dell’Interno e della Giustizia sul triste caso di Michele Serena, un minorenne che oltre ad aver subito la prematura perdita della madre per mano del padre (già condannato), non riesce – a causa di un’anacronistica norma legale che riconosce come unico beneficiario solo il coniuge superstite – ad accedere alla quota di reversibilità della pensione materna.
“Tutto ciò – sottolinea Ferrante – nonostante il ragazzo, undicenne al momento dell’uccisione della madre, non abbia mai percepito alcun mantenimento regolare dal padre, e nonostante il padre sia stato già in primo grado condannato al risarcimento dei danni nei confronti del figlio minore per un importo pari a 250 mila euro”.
L’assurda situazione, per cui il padre assassino è l’unico abilitato a ricevere quella quota di pensione, è stata confermata anche dalla Direzione Inpdap di Roma, l’11 ottobre 2007, con la motivazione che “….nell’ordinamento vigente non sussiste alcuna specifica norma che punisca gli autori di particolari reati con la perdita del diritto al trattamento di pensione…”.
Nell’interrogazione si chiede quindi ai Ministri del Lavoro e della Previdenza Sociale, dell’Interno e della Giustizia se non intendano intervenire immediatamente, anche attraverso un atto normativo, per rimuovere finalmente questa anacronistica norma che concede il diritto a percepire la pensione di reversibilità anche a chi causa volontariamente la morte del coniuge, e al Ministro della Giustizia se non intenda nel frattempo avviare, attraverso il Giudice Tutelare e il Tribunale Civile di Spoleto, tutte quelle procedure che possano portare immediatamente al pagamento del risarcimento dovuto. Ai Ministri della Solidarietà Sociale del Lavoro e della Previdenza Sociale inoltre, si chiede se non intendano attivare immediatamente tutte quelle iniziative che possano aiutare un minorenne a superare le attuali difficoltà economiche ma soprattutto psicologiche.