Comunicati

Ferrovie: finalmente certezze sul raddoppio Palermo – Messina

ENTRO il 2010 APRIRA’ IL CANTIERE SULLA TRATTA CEFALU’ CASTELBUONO. “Apprendiamo con soddisfazione dal Governo che il cantiere per il  raddoppio della tratta ferroviaria Cefalù – Castelbuono verrà  finalmente aperto nel corso di quest’anno, agevolando  nell’immediato futuro i lavoratori, gli studenti pendolari e i turisti nei collegamenti da Cefalù e dalle Madonie (anche attraverso la stazione di Castelbuono) con Palermo e l’aeroporto di Punta Raisi” – lo dichiara il sen. Francesco Ferrante del Partito democratico, commentando la risposta del sottosegretario Mantovani alla sua interrogazione parlamentare, presentata insieme alla collega Simona Vicari della Pdl e che chiedeva spiegazioni sui continui ritardi dell’opera.. 

“La Cefalù-Castelbuono è da anni ‘cantierabile’, e da anni risulta finanziata ma non viene appaltata per la mancanza di disponibilità  di cassa. Si è  continuato invece ad annunciare realizzazioni di nuove infrastrutture, quasi tutte dotate solo di progetti di fattibilità  o di massima, mentre il raddoppio di  una tratta di enorme utilità  per l’economia regionale è stato congelato e rinviato. La questione – continua il senatore Pd –  era ancora più di difficile comprensione alla luce del fatto che il cantiere del tratto Fiumetorto – Cefalù è aperto da diversi mesi. Si rischiava che, paradossalamente, la realizzazione di un pezzo del raddoppio, sino a Ogliastrillo, e il non completamento diventasse un danno per Cefalù”.  “Auguriamoci che alla positiva comunicazione del Ministero delle Infrastrutture a breve seguano i fatti, essendo non più differibile il raddoppio della ferrovia Palermo – Messina e un collegamento ‘moderno’ con Cefalù, ovvero con il secondo polo turistico della Sicilia.Comunque – conclude Ferrante –  il sottoscritto e il Pd continueranno a vigilare sulla vicenda, in stretto contatto con i comitati dei cittadini che si sono battuti per la realizzazione dell’opera.” 

 

Ispra: bene l’accordo, ora certezze per Istituto e lavoratori

“Bene l’accordo ma ora si operi per dare certezza e continuità  all’Ispra e a chi ci lavora”. Così i senatori del Partito democratico Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e Vincenzo Vita commentano il protocollo di intesa sulla vertenza dei precari Ispra siglato ieri tra il Ministero dell’Ambiente e le rappresentanze sindacali dell’Ispra. “L’accordo – spiegano i senatori – è un primo risultato della mobilitazione messa in atto dai lavoratori dell’istituto che da mesi si battono per difendere il loro lavoro e il futuro della ricerca ambientale in Italia. Grazie a questa prima intesa ora è possibile avviare una discussione di merito che porti rapidamente a scelte del Ministero e delle strutture direttive dell’Ispra capaci di assicurare stabilità , dignità  a centinaia di ricercatori che devono essere sollevati dal continuo e ricorrente pericolo di perdere il posto di lavoro”. “L’Italia – concludono i senatori Pd – ha bisogno nel campo della ricerca e protezione ambientale di una struttura pubblica solida e autorevole. Finora i lavoratori dell’Ispra si sono dimostrati più consapevoli del governo di questa necessità  che è un interesse generale dell’intero Paese, l’auspicio dunque è che il loro impegno generoso contagi anche chi tiene le redini delle politiche ambientali”.

Nucleare: il Governo appalta ai privati la scelta dei siti

“Con il decreto legislativo sul nucleare, il governo Berlusconi appalta all’Enel e alle aziende che vorranno costruire centrali le scelte dei siti. E’ una scelta di incredibile irresponsabilità , che apre la strada a conflitti sociali e istituzionali che paralizzeranno per anni le politiche energetiche in Italia”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante sottolineando come “oggi nella Commissione Ambiente, dove è cominciato l’esame del decreto legislativo,  abbiamo ribadito la totale contrarietà  del Pd a criteri, modalità , obiettivi delle cosiddetta ‘strategia nucleare’ del governo”.
“Il decreto legislativo sul nucleare – affermano i due esponenti ecodem – non solo conferma gli aspetti più inquietanti del programma nucleare dell’Esecutivo, a cominciare dalla possibilità  di localizzare gli impianti anche contro la volontà  delle Regioni destinati ad ospitarli, ma cancella persino quell’atto elementare di responsabilità  pubblica che è l’individuazione  da parte dello Stato dell’elenco dei siti compatibili con la realizzazione di centrali atomiche. Ne viene fuori – concludono  Della Seta e Ferante – un miscuglio di dirigismo anti-federalista e liberismo davvero indigesto: chissà  come riusciranno a farlo ingoiare ai cittadini i candidati di centrodestra alle imminenti elezioni regionali”.

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