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Nucleare: decreto alla mano, il bluff di Scajola è costosissimo

“Prima pietra della prima centrale nel 2015, primo Kw/ora tra il 2015 e il 2030”.

“Attenendosi strettamente ai tempi delle procedure contenute nel decreto legislativo sul ritorno al nucleare in Italia appena pubblicato, la prima pietra della prima centrale atomica, nella più rapida delle ipotesi, potrà  essere posta solo attorno al 2015. Il che vuol dire, al netto delle migliori prospettive temporali, che il primo KW/ora potrà  essere erogato tra il 2025 e il 2030. A fronte di  questo costosissimo e  dilatato impegno nel tempo,  l’avvio del programma causerà  da subito aspri conflitti sociali nelle zone interessate direttamente dal nucleare e sarà  fonte di un durissimo confronto politico-istituzionale tra lo Stato e le Regioni”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Sostanzialmente – spiegano gli esponenti ecodem –  il nucleare bluff di Scajola e Berlusconi avrà  come unico risultato di inchiodare per un ventennio la politica energetica italiana a questi conflitti, sottraendo attenzione e risorse alle scelte che potrebbero dare risultati tangibili e ravvicinati in termini di indipendenza energetica, riduzione dell’impatto ambientale dei consumi energetici, oltre che ad una riduzione sensibile dei costi a carico delle famiglie e delle imprese.
Prova ulteriore – continuano i senatori del Pd – che il ritorno al nucleare del governo Berlusconi sia una farsa indecorosa a danno degli italiani è il teatrino che i candidati del centrodestra alle elezioni regionali devono inscenare quando parlano di nucleare, dichiarandosi favorevoli per ordine di scuderia, ma assicurando che mai nelle proprie regioni sorgerà  una centrale atomica. Una gigantesca presa in giro – concludono Ferrante e Della Seta –  che gli elettori sapranno sicuramente smascherare votando per chi, come il Pd, dice chiaro e tondo no al nucleare”.

Rifiuti: malfunzionamento Sistri è regalo a ecomafie

In commissione Ambiente la prossima settimana audizioni sul Sistri

 “In un quadro in cui il governo Berlusconi combatte il traffico e lo smaltimento illegale di rifiuti solo a suon di slogan, e il  ddl in discussione in Parlamento sulle intercettazioni telefoniche e ambientali, una vera manna per l’ecomafia, mostra il reale atteggiamento della maggioranza di centrodestra, anche le grandi difficoltà  che il  nuovo Sistema Informatico di Tracciabilità  dei Rifiuti (SISTRI) sta dimostrando ancor prima di entrare a regime sono causa di grande allarme. A causa dei malfunzionamenti il sistema Sistri rischia di non migliorare la trasparenza sul flusso dei rifiuti e di non essere utile come dovrebbe alla lotta al traffico illecito di rifiuti”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, che sulla questione ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente.
“La situazione – prosegue Ferrante – è tanto preoccupante che su questo tema anche la Commissione Ambiente del Senato ha deciso, nell’ambito dell’indagine sui rifiuti, di programmare per la prossima settimana  le audizioni necessarie a far luce sulla vicenda. Con i rifiuti speciali – continua Ferrante –  la criminalità  organizzata fa affari d’oro. Alcune aziende preferiscono consegnare sottobanco spazzatura pericolosa e pagare per non vederla mai più, piuttosto che sottostare alle trafile burocratiche per il suo smaltimento. E il giro di affari del ‘nero’ si aggira intorno ai 20 miliardi di euro. Per contrastare questo enorme business illegale è stato predisposto un meccanismo di controllo all’avanguardia, il SISTRI, ovvero un sistema satellitare che attraverso Usb e black box sostituirà  gradualmente e totalmente  le tradizionali scritture ambientali di registro di carico e scarico. Le criticità  sono però ancora molte e  resta il fatto – ricorda l’esponente ecodem –  che chi vuole continuare a smaltire illegalmente i rifiuti potrà  continuare a farlo perché ovviamente non si iscriverà  al Sistri oppure si iscriverà  ma non attiverà  il sistema oppure sulla scheda stampata scriverà  qualcosa e nella chiavetta Usb vi sarà  registrato altro. Inoltre il sistema non è adeguatamente fornito di una ‘guida per l’uso’, il che rende l’applicazione del SISTRI molto complicata, specialmente per le piccole aziende.”
 “Per garantire l’efficace operatività  del nuovo sistema – conclude Ferrante –  sarebbe opportuno che il ministro Prestigiacomo, invece di procedere di proroghe in proroghe, predisponesse un piano straordinario di formazione per gli addetti del settore sulle nuove procedure che permetta alle imprese di gestire correttamente i nuovi obblighi, per garantire la reale utilità  del sistema Sistri al fine di  combattere le ecomafie dei rifiuti, che lucrano mettendo a repentaglio la salute e la vita dei cittadini.”

Vertenza Merloni: da Governo risposta elusiva

‘Una risposta elusiva, che non affronta il problema’. Cosi’ la senatrice umbra del Pd, Anna Rita Fioroni, membro della Commissione Industria Commercio e Turismo, ha commentato la risposta ricevuta in Commissione dal Ministero dello Sviluppo economico, all’interrogazione sulla vertenza della A. Merloni presentata insieme ai Senatori Agostini e Ferrante. Ad essere richiesti chiarimenti sui contenuti dell’Accordo di programma che il Ministero ha proposto alle Regioni Umbria, Marche ed Emilia Romagna per affrontare la crisi del Gruppo. ‘Il Governo – ha spiegato la senatrice Fioroni – nella bozza di Accordo di Programma prevede anche la possibilita’ di vendere un immobile per ricavare risorse per valorizzare una parte dell’attivita’, senza specificare quale sia l’immobile, ma e’ forte la preoccupazione che si tratti del sito di Colle di Nocera.
Siamo insoddisfatti – ha aggiunto – della risposta burocratica del Ministero, nemmeno in seguito alla richiesta di chiarimenti sollecitata, il Governo ha saputo fornire le garanzie di omogeneita’ di trattamento per ciascun sito produttivo che abbiamo richiesto, con particolare riferimento allo stabilimento di Colle. Era inoltre importante – ha ribatito Fioroni – che il Sottosegretario desse almeno certezze circa la volonta’ del Governo di garantire il mantenimento, negli stabilimenti interessati, di nuclei funzionali di attivita’ produttive, per sventare il rischio di una desertificazione imprenditoriale dei territori. Ma nemmeno in questo caso abbiamo avuto risposta’. ‘Ci auguriamo – ha concluso – che risposte piu’ chiare arrivino quanto prima, dato che il Sottosegretario si e’ impegnato a tenere informato il Parlamento sugli sviluppi dell’Accordo di programma, che e’ fondamentale sottoscrivere nel piu’ breve termine’.