Comunicati

STATI GENERALI DELLA SOLIDARIETA’ E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

“COOPERAZIONE, PARTE FONDANTE E INTEGRANTE DELLA POLITICA ESTERA”
 

 

“Nell’ultima legislatura le politiche della cooperazione e della solidarietà  hanno avuto uno spazio maggiore e, come è stato ricordato in questo contesto, l’iniziativa del Governo si è distinta per alcune scelte che sono state apprezzate da ampia parte della società  civile impegnata nel settore.
L’obiettivo però, ancora non pienamente perseguito, deve essere quello di riuscire a porre i temi della cooperazione e della solidarietà  internazionale come parti integranti della politica estera dei Governi”.
 

Così il sen Francesco Ferrante (PD), intervenuto oggi alla tavola rotonda organizzata dagli Stati Generali della solidarietà  e della cooperazione internazionale per chiedere alle forze politiche di porre al centro dalla propria iniziativa i temi della solidarietà  e cooperazione internazionale, in coerenza con gli obiettivi sanciti dalla Costituzione per la realizzazione della Pace e della Giustizia tra i popoli, e confermati dallo statuto delle Nazioni Unite.

 

“Il decalogo presentato oggi per chiedere al nuovo Governo gli interventi da realizzare nei primi 100 giorni affinché si renda più efficace l’azione di cooperazione e solidarietà  del nostro Paese – ha dichiarato Ferrante – può essere strumento utile oltre che largamente condivisibile. Ci vogliono più risorse, più coerenza e maggior coordinamento nella gestione delle risorse e delle priorità . Una vera politica di pace deve impegnarsi nel rimuovere le cause che determinano le guerre, quindi il Governo deve intervenire riducendo sensibilmente le spese militari, liberando risorse da destinare alla spesa sociale e alla pace, spingendo a livello internazionale per la regolamentazione del  commercio di armi e promuovendo le differenti forme di impegno civile nelle situazioni di conflitto.
Ogni intervento e ogni iniziativa al riguardo, inoltre, per essere realmente efficace deve diventare parte fondante del complesso delle scelte messe in campo dal Governo in tema di politica estera. Solo così i temi della solidarietà  e della cooperazione internazionale potranno uscire dal limbo dei temi extra-ordinari per diventare regolare e accertata consuetudine”.

SINDROME NIMBY. “FENOMENO DIFFUSO, SOPRATTUTTO A DESTRA”

Che sia il ponte regalato a Venezia dal famoso architetto spagnolo Calatrava o un nuovo impianto eolico in Puglia, la Tav in Friuli Venezia Giulia o il termovalorizzatore a Rivarolo in Piemonte, la sindrome Nimby si diffonde e la destra molte volte la cavalca.
Quello che viene raccontato come un fenomeno tipico del fondamentalismo ambientalista, in realtà  in Italia non risparmia nessuno e sono tanti gli esponenti locali e nazionali del centrodestra sulle barricate contro ogni cambiamento.
Roberto Della Seta, responsabile Ambiente nell’esecutivo del Pd e Francesco Ferrante, senatore dello stesso partito, hanno voluto illustrare in un comunicato l’Italia dei “no” di centro-destra. “Il problema - ha dichiarato Ferrante - è che in questo Paese sempre più spesso prevalgono, nell’orientare le scelte della politica, interessi locali, corporativi e parziali, e si smarrisce la difesa del bene comune. La destra in questo esercizio è di frequente protagonista. Gli esempi sono numerosi e diffusi dal Nord al Sud, isole comprese”.
La tramvia di Firenze, utile per liberare uno dei centri storici più belli e prestigiosi del mondo dallo smog e dal traffico, stimola infatti la contrarietà  di Forza Italia (Paolo Bonaiuti), ma anche dell’Udc (Mario Razzanelli, capogruppo Comune di Firenze); la teca dell’Ara Pacis progettata da Richard Meier ha addirittura corso il rischio di venire “smontata” in caso di vittoria della destra nelle elezioni del 2006 (così promise l’allora candidato sindaco Alemanno), mentre contro la centrale turbogas di Mantova la Lega Nord ha rivendicato il “federalismo energetico” (Cesare Giovinetti, capogruppo Lega Nord al comune di Cremona).
“Come dimostra anche questo elenco  - ha dichiarato Della Seta - tra le malattie italiane c’è anche quella dell’eccesso di ‘Nimby’. Spesso gli interessi parziali hanno avuto la meglio sull’interesse generale ed evidentemente questo fenomeno non è affatto patrimonio esclusivo della sinistra radicale anzi. Spesso, proprio dove è in minoranza, la destra lo ha utilizzato per fare sterile ostruzionismo, sia che si tratti di parchi eolici, di rigassificatori o  impianti di compostaggio”.
In Sicilia Forza Italia si oppone al rigassificatore di Porto Empedocle (Davide Lo Presti, capogruppo comune di Agrigento) e il Movimento Politico per l’Autonomia di Raffaelle Lombardo agli impianti eolici con pali oltre i venti metri; in Sardegna il centrodestra contesta il MetroTram di Cagliari (Maurizio Onorato, vicesindaco); in Puglia il fronte del No all’eolico unisce An (Adriana Poli Bortone e Giuseppe Venneri) e Forza Italia (Giovanni Però, coordinatore a Nardò), che si oppone anche alla centrale turbogas di Modugno (Raffaele Fitto ed altri) e al rigassificatore di Brindisi (Domenico Mennitti, sindaco).
In Campania Tommaso Barbato (capogruppo Udeur Senato) si schiera in prima fila contro l’ipotesi di un deposito temporaneo di ecoballe a Marigliano, mentre Edmondo Cirielli (An) appoggia le proteste dei comitati contro la discarica a Serre (Sa). In Abruzzo il senatore di Forza Italia Maurizio Fasolino presenta un’interrogazione contro l’impianto eolico di Serralunga, in provincia dell’Aquila, mentre in Molise è il presidente della Regione in persona, Michele Iorio di Forza Italia, a pronunciarsi contro l’impianto eolico off-shore di Termoli. Sempre a Termoli, contro lo smaltimento dei rifiuti campani si inalbera il capogruppo locale di Forza Italia Antonio Di Brino, e passando nel Lazio, a Pontinia il deputato di An Fabio Rampelli si rallegra per lo stop alla costruzione della centrale a turbogas.
In Toscana Forza Italia (Carlo Bevilacqua), Udc (Paolo Bassetti) e An (Nicola Nascosti) reclamano un referendum contro il termovalorizzatore di Sesto Fiorentino (Firenze), mentre il progetto di un impianto di compostaggio a Grosseto fa arrabbiare Forza Italia locale che con il deputato Roberto Tortoli chiede che l’impianto sia trasferito a Siena.
Salendo ancora più a Nord, il ponte progettato gratuitamente dall’architetto spagnolo Calatrava viene contestato da esponenti della Lega Nord (Alberto Mazzonetto) e di Forza Italia (Cesare Campa).
Ma anche la Tav in Friuli trova oppositori a destra: il presidente della Provincia di Udine e nove sindaci della Bassa Friulana, tutti di centrodestra, hanno chiesto infatti lo stralcio del tratto friulano dalla Legge Obiettivo.
Esemplare poi la vicenda di Monfalcone: oggi tutti sostengono la necessità  di realizzare rigassificatori per garantire la diversificazione dell’approvvigionamento di metano, ma quando, oltre dieci anni fa, la Snam propose di realizzarne uno a Monfalcone, Forza Italia si schierò in prima linea appoggiando il referendum cittadino che lo bocciò.
Non sfugge al nimby nemmeno il Piemonte, dove Forza Italia (Caterina Ferrero consigliere di Rivarolo) si schiera contro l’inceneritore e la Lega Nord contesta il progetto di Renzo Piano per il grattacielo di Torino (Mario Crossa, capogruppo e segretario cittadino).

“Il modo per risolvere i blocchi, spesso sostenuti da questa destra, – hanno aggiunto Ferrante e Della Seta – e passa attraverso l’avvio di un reale e concreto processo di partecipazione e informazione dei cittadini sul modello del francese débat public, pratica che in Italia non è stata mai correttamente applicata. L’ambientalismo del Pd è quello propositivo, che prova a confrontarsi con le necessità  del fare. E se dei “no” dovranno comunque essere detti – vedi nuove autostrade, il nucleare, il carbone – ci sono tanti “si” da dire con forza: alle ferrovie, alle energie rinnovabili, alla raccolta differenziata e anche a qualche termovalorizzatore dove necessario”.

 

 

 

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